Ripercorriamo le tappe della Settimana Santa con alcune tra le più celebri opere della storia dell’arte.
Nel Giovedì santo proponiamo l’Ultima cena dell’artista veneziano Tintoretto, datato tra il 1592-1594, e conservato presso la Chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia.
Perfettamente in linea con lo stile del pittore, si tratta di un’opera che segna importanti novità rispetto alla tradizionale rappresentazione dell’episodio evangelico.
Solitamente la tavola è posta frontalmente, Gesù si trova al centro del dipinto e gli apostoli gli stanno ai lati o attorno. Qui, invece, la tavola è collocata in diagonale, a sinistra del dipinto, quindi la composizione risulta fortemente asimmetrica. Gesù è collocato in fondo, lontano dal centro della scena.
La vicenda si svolge in un ambiente che ricorda l’interno di una taverna dell’epoca del Tintoretto, mentre personaggi concitati si affrettano a servire i commensali. L’atmosfera è cupa, tragica, illuminata solo da una lampada ad olio posta in alto. Pochi sono gli elementi illuminati e tra questi le aureole del Cristo e degli apostoli.
L’artista ha voluto realizzare un’opera diversa. È realistica, dinamica, teatrale, in cui la figura di Gesù risulta “umanizzata”.