Il lunedì con la medicina. L’INSONNIA FAVORISCE IL CALO DI MEMORIA

di Giacomo Losavio, neurologo e neurofisiologo clinico 

L’insonnia nei soggetti anziani è associata anche a depressione e altri fattori di rischio che possono sviluppare una  demenza.

Negli anziani, l’insonnia aumenta la probabilità di andare incontro a un declino della memoria. Lo indica uno studio coordinato dal Canadian Sleep and Circadian Network di Montreal e pubblicato sulla rivista Sleep. Lo studio ha preso in esame i dati di oltre 26.000 persone di età compresa tra i 45 e gli 85 anni. I ricercatori hanno confrontato le valutazioni auto-riferite del sonno con i risultati di una serie di test della memoria eseguiti nel 2019 e in un successivo follow-up nel 2022. I partecipanti, che hanno riportato un peggioramento della qualità del sonno nell’intervallo di tre anni, avevano anche maggiori probabilità di riportare un declino della memoria. In particolare, il disturbo del sonno è stato associato al 22% di probabilità in più di peggioramento della memoria.

“Il deficit di memoria era specifico, poiché abbiamo esaminato altri domini delle funzioni cognitive come il multitasking e abbiamo trovato differenze solo nella memoria”, riferisce Nathan Cross, tra gli autori della ricerca. Lo studio ha rilevato, inoltre, che gli uomini tendono a subire un decadimento più intenso. Le persone che avevano segnalato un peggioramento della qualità del sonno, inoltre, risultavano avere anche maggiori probabilità di soffrire di ansia, depressione, sonnolenza diurna, interruzioni della respirazione durante il sonno.

Tutti disturbi considerati fattori di rischio per il declino cognitivo e la demenza.

 

 

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