“GESÙ CRISTO CHE SPORGE DAL SEPOLCRO” DI ANTONIO VIVARINI, 1450 CIRCA

Luca 24:1-8

La risurrezione di Gesù.

1 Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. 2 E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. 3 Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4 Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; 5 tutte impaurite, chinarono il viso a terra; ma quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? 6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quando era ancora in Galilea, 7 dicendo che il Figlio dell’uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare». 8 Esse si ricordarono delle sue parole.

L’opera che qui vi proponiamo è di Antonio Vivarini, pittore del Quattrocento. Nacque a Murano e diede vita alla cosiddetta scuola muranese, che prende il nome appunto dalla sua città natale. Fu attivo a Padova e a Venezia, città quest’ultima in cui morì. Firmò numerose tavole e affreschi, in cui accolse anche le novità del Rinascimento fiorentino.

In questa opera, conservata presso la Pinacoteca nazionale di Bologna, il Cristo sporge dal sepolcro e, maestoso, occupa tutta la composizione. È risorto e ha vinto la morte, come dimostrano le ferite ancora sanguinanti del costato e soprattutto dei palmi delle mani, che rivolge verso l’osservatore affinché veda e creda. I colori sono brillanti e in forte contrasto tra di essi, per esempio il rosso dell’areola che si staglia sul blu del cielo. Sullo sfondo, il paesaggio collinare è immerso in una tenue luce mattutina.

Il volto del Cristo, dimesso in rapporto alla brillantezza dei colori, rende la scena rappresentata coinvolgente e di forte impatto emotivo.

Buona Pasqua dalla redazione di Santippe.

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