“GENITORI VS INFLUENCER”, IL MONDO DEI SOCIAL AL CENTRO DEL FILM CON FABIO VOLO

di Carmela Moretti

Regia di Michela Andreozzi. Un film con Fabio Volo, Ginevra Francesconi, Nino Frassica, Paola Tiziana Cruciani, Paola Minaccioni.

È una guerra generazionale, combattuta a suon di polemiche, di punizioni, di vessazioni reciproche. Il campo di battaglia è la casa. I due schieramenti sono questi: da un lato i teenager, che non schiodano gli occhi dallo schermo, come vittime di una stregoneria; dall’altro i genitori, i nostalgici del mondo reale, del “qui e ora”, degli incontri face to face. La posta in gioco è altissima, perdinci: riuscire a fare meglio di Chiara Ferragni, influenzare le vite degli altri, quindi diventare una social celebrity. Uuhh…Che figata!

È una questione, quella dei social network, d’urgente trattazione, ormai divenuta oggetto di studio e di discussione anche per molte discipline col suffisso “–logos”, la psicologia, la sociologia, l’antropologia per esempio. Come cambia la vita degli utenti di facebook, instagram e tik tok? Quali sono le ripercussioni culturali e relazionali? E il web, è davvero una rete che ci interconnette con gli altri o, al contrario, finisce per stritolarci in un vortice di solitudine?

Alla fine nemmeno il cinema ha potuto esimersi dall’affrontare l’argomento. Michela Andreozzi – attrice e da poco anche regista – ce ne parla con leggerezza nel film “Genitori vs influencer”, trasmesso su Sky Cinema: una commedia godibile, che tra un sorriso e l’altro ci strappa anche qualche spunto di riflessione.

Paolo, interpretato da Fabio Volo, è un professore di filosofia in un liceo di Roma ed è un papà che ha cresciuto da solo la figlia Simone, chiamata così in onore di de Beauvoir. Divenuta teen, Simone è completamente catturata dallo smartphone e dal mondo della comunicazione social. In gran segreto, nutre il sogno della stragrande maggioranza dei suoi coetanei: diventare ricca, facendo il lavoro di influencer. Paolo, che inizialmente detesta quel mondo, si ritrova a duellare virtualmente con una celebrità dei social e diventa suo malgrado, in men che non si dica, popolarissimo. I ruoli, quindi, si invertono: sperimenta il piacere “oppiaceo” della notorietà, tanto da non accorgersi più dei disagi adolescenziali di sua figlia.

La commedia, resa ancor più esilarante dalla presenza di due comici di vecchia data, Nino Frassica e Paola Tiziana Cruciani, ha il pregio di portare sul grande schermo la quotidianità di molte famiglie contemporanee: la paura dei genitori di non riuscire a controllare un mondo, quello virtuale, che a loro sfugge; il bisogno spasmodico, quasi convulsivo, dei ragazzi di essere fashion, alla moda, sul pezzo a ogni costo, perché se non sei sui social, semplicemente non esisti.

Alla fine, la regista trova una piacevole soluzione di compromesso. Vuole dirci che niente merita di essere effettivamente demonizzato, nemmeno i social, perché tutto dipende dalla nostra capacità di piegare gli strumenti alle nostre esigenze e dalla volontà di restare umani.

È tutta una questione di “funambolismo”, insomma. Ma quanto è difficile mantenersi in equilibrio in questo mondo…

 

 

 

 

 

 

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