di Giulio Loiacono
Che capolavoro! Quando ho visto che Black Panther, a distanza di un anno dalla sua dipartita dalle sale e dall’ultimo Academy, prima di questo, ha avuto l’onore di essere nuovamente premiato, ho pensato che stavolta è l’ora di rimettere in gara per il premio assoluto di miglior film2020 questo straordinario affresco di pura umanità.
Vorrei che il complesso della cinematografia targata Marvel Studios, ora parte dell’universo iper commerciale della Disney e orfano di quel genio della narrativa statunitense che rispondeva al nome di Stan Lee, finalmente ricevesse quel che, del tutto saltuariamente, merita, ossia un alloro definitivo.
Non sono l’unico – e non me ne vergogno affatto- che si è goduto ogni capitolo della storia infinita targata Marvel, financo le serie uscite per Netflix. Molte proposte sono infami, ma alcune, come il primo Capitan America, Capitan America ed il Soldato d’Inverno e questo ultimo Spiderman sono delle opere che non devono mancare nel personalissimo cartellino del cinefilo.
Questo Spiderman, declinato nella forma originaria del fumetto animato, è un’opera di pop-art eccellente, con la riproposizione, che acquista un senso avvincente per la storia, del linguaggio e del ritmo dei comics, comprensivo di tutti quei:” Kaboom! Splat!” e fulmini e saette che danno il passo al lettore ed allo spettatore. In questo gli americani sono i primi: per loro la pubblicità, nella propria essenza di marchio e rivendicazione identitaria e di status.
Così come la celeberrima scatola della ignobile, quanto a gusto, Campbell soup diviene arte viva e contemporanea, perché ci avvolge e coinvolge e rapisce perché la sentiamo nostra, così i vari universi che culminano nello spider-verso parallelo sono semplicemente tutti i nostri io, quelli reali e quelli forse, quelli incompleti e quegli eroici, quelli vigliacchi e pingui, anche di vanagloria, e quegli impavidi, che fanno di tutti noi dei supereroi quando si risponde al richiamo:” ad ogni grande potere corrisponde sempre una grande responsabilità”.
A noi la scelta ed a voi il consiglio di guardarlo con un nuovo occhio, magari a casa, ora che la pellicola si allontana dalla sala cinematografica. Come si sarebbe detto un tempo: da non perdere!