di Carmela Moretti
In pochi sanno che prima di Salsomaggiore terme, Montecatini e Jesolo, c’era la splendida Stresa.
Nel periodo immediatamente successivo al secondo conflitto mondiale, per quattro anni la regalità della perla del Lago Maggiore sembrò lo scenario perfetto – anche per la sua vicinanza a Milano – per incorniciare i volti e i corpi scolpiti delle ragazze di “Miss Italia”.
Era il 1946: la guerra era finita e gli italiani tornavano a sperare. Per le strade della penisola si sentiva voglia di bellezza e di incosciente allegria: impazzava il rumore della Vespa, apparve il primo bikini, tornò il campionato di calcio, ma soprattutto nacque la Repubblica e le donne avevano ottenuto il diritto di voto.
Ed è in questo scenario di fiducia che si inserì il concorso “Miss Italia” con patron Dino Villani, evoluzione dell’antesignano premio “Cinquemila lire per un sorriso, creato nel 1939.
Nel 1946 le prorompenti miss sfilarono nello storico Grand Hotel Regina Palace, ma scattarono fotografie anche nei lussuosi giardini dell’Hotel Des Iles Borromées e dell’Isola Bella. In giuria c’erano celebrità come Vittorio De Sica, Luchino Visconti e Macario. Vip, fotografi e operatori cinematografici invasero Stresa per l’occasione, creando una piacevole atmosfera di festa.
In quell’anno venne proclamata “Miss Italia” Rossana Martini di Empoli, non senza audaci polemiche.
Si racconta, infatti, che al momento della premiazione volarono le sedie tra la folla e si rischiò lo scoppio di una rissa, perché il pubblico aveva sin dall’inizio tifato per la procace Silvana Pampanini. Quest’ultima, però, sebbene forse immeritatamente sconfitta nella finale del concorso, da quel momento venne subito notata dagli operatori cinematografici e fu musa di una serie di successi sul grande schermo, mentre la Martini sposò un produttore e si dedicò a marito e figli.
Il 1947 fu l’anno di Lucia Bosè. La bella commessa milanese venne preferita a Gina Lollobrigida, che in quell’anno si classificò terza, ma che verrà poi riconosciuta dagli italiani come una sex symbol del cinema.
Nel ’48 e nel ’49 la kermesse conquistò il carattere nazionale che ha conservato per decenni. L’attenzione dei giornalisti crebbe notevolmente, come aumentò a dismisura tutta la folla che la manifestazione richiamava, tanto da non starci quasi più nella piccola Stresa.
In quegli anni, arrivò nella cittadina lacustre anche Totò – il principe Antonio de Curtis – membro principale della giuria.
Dopo il 1949, le miss volarono a Salsomaggiore terme e poi ancora verso altri lidi, fino ad oggi. Ma di quel periodo stresiano restano suggestive immagini in bianco e nero, la più bella testimonianza di un periodo di rinascita per l’Italia intera.
(foto storiche tratte dall’archivio del Verbano Cusio Ossola)