di Giacomo Losavio, neurologo e neurofisiologo clinico
Proprio ieri sera, mentre accompagnavo il mio amico Francesco Monteleone a casa, gli spiegavo perché è importante lo studio del Sistema Nervoso Periferico e perché queste procedure necessitano di competenze fisiche e matematiche per elaborare gli algoritmi acquisiti e, quindi, formulare una diagnosi o un sospetto diagnostico. Insomma, non proprio semplicissimo da spiegare e talvolta, per far capire alla gente che tipo di medico è il neurofisiologo clinico, mi definisco in maniera riduttiva e scherzosa come “L’ELETTRICISTA del CORPO UMANO”.
In Italia, ci sono pochi centri specializzati per la cura e per la diagnosi delle neuropatie.
Intorpidimento e bruciore, scosse elettriche e sensazioni come di punture o lacerazioni: sono i tipici sintomi ‘spia’ del dolore neuropatico, che indicano un danneggiamento, diretto o indiretto, della parte del sistema nervoso deputata alla trasmissione degli impulsi degli stimoli dolorifici. Una condizione che determina “sofferenza nel paziente, non solo per via del dolore, ma anche per la difficoltà di arrivare a dare un nome alla propria malattia”. Una diagnosi approfondita per determinare l’origine del disturbo è, quindi, di fondamentale importanza. Tuttavia, gli esami specifici, purtroppo, non sono disponibili uniformemente su tutto il territorio nazionale.
È da considerare che, di per sé, gli esami neurofisiologici non trovano un’applicazione comune e, per poter essere effettuati, richiedono attrezzature adeguate e personale medico e tecnici di NFP esperti. Pertanto, la diagnosi di questo disturbo può non essere formulata o, nella migliore delle ipotesi, essere formulata in ritardo.
“Abbiamo bisogno di eseguire delle indagini che sono abbastanza inusuali, non presenti quindi in tutti i laboratori. Una di queste riguarda uno studio neurofisiologico completo eseguito attraverso un’iniziale neurografia dei tronchi nervosi sensitivi e motori e, in caso di negatività, con la somministrazione dei potenziali evocati laser, ovvero potenziali evocati da uno stimolo laser applicato alle terminazioni cutanee periferiche, attraverso il quale possiamo analizzare un’onda elettrica generata da questo stimolo, che viaggia lungo la via periferica del nervo o la radice, fino a interessare appunto il midollo e l’encefalo”. In questo modo possiamo analizzare il tempo di percorrenza dell’onda dal punto dello stimolo fino al cervello e stabilire se questo stimolo elettrico si interrompe in qualche distretto anatomico, oppure stabilire se raggiunge l’encefalo con un certo ritardo rispetto alla norma. La microneurografia è una tecnica costituita principalmente dall’inserimento di un micro elettrodo all’interno del tronco nervoso, attraverso il quale è possibile registrare l’attività elettrica, evocata o spontanea, che viaggia lungo le piccole fibre nervose, le fibre C, particolarmente deputate alla trasmissione dello stimolo dolorifico”. Una delle neuropatie più comuni è la neuropatia diabetica. È fondamentale eseguire uno screening neurofisiologico anche nelle fasi precliniche al fine di una diagnosi tardiva.
Presso il nostro servizio di Neurologia e di Neurofisiopatologia clinica è possibile eseguire uno screening neurografico completo al fine di diagnosticare precocemente una neuropatia ed impostare tempestivamente un trattamento Fortunatamente il trattamento farmacologico si rivela efficace nella cura di questi disturbi in fase iniziale. Un video divulgativo sull’EMG si può visionare sui reel del mio profilo facebook ed instagram.