UNA RARA MOSTRA A MILANO: VAN GOGH, PICASSO, KANDINSKIJ

di Carmela Moretti

Alcuni migliori lavori impressionisti e post impressionisti sono in mostra a Milano, presso Palazzo Reale, fino a febbraio. Sono i capolavori della famiglia Thannhauser, famosi collezionisti tedeschi che, nella prima metà del ‘900, ebbero la sensibilità e la lungimiranza di sostenere artisti di avanguardia e sperimentali, come Cezanne, Van Gogh, Picasso, Kandinskij. Nel 1965, le opere della collezione vennero donate al Guggenheim di New York e da allora sono esposte lì, luogo da cui si allontano soltanto in rare occasioni: Milano è la seconda città europea finora ad averli ospitati.

Molto presenti nella collezione sono gli impressionisti, con la loro arte intesa come viaggio introspettivo. Quindi, i paesaggi della Provenza di Cezanne; i colori eccentrici e indigeni di Gauguin; la pennellata fluttuante delle Montagne a Saint-Rémy ritratte da Van Gogh, chiara metafora del suo precario stato mentale; ma anche Manet, Monet, Degas.

“Montagne a Saint-Rémy”, di Van Gogh

Centro focale della mostra può essere considerata la bizzarria di Henry Rousseau, l’artista non professionista, il cui quadro dal titolo I giocatori di football fa da locandina all’esposizione: fu un’opera derisa per l’ambientazione primordiale e le proporzioni illogiche, ma che le avanguardie seppero apprezzare per la semplicità dello stile e il collegamento con la tradizione popolare. Rousseau morì in povertà, ma è rimasto nella storia dell’arte moderna grazie a chi guardò oltre.

“I giocatori di football” di Henry Rousseau

I Thannhauser furono aperti anche alle sperimentazioni di artisti come Kandinskij. Decisamente affascinante è il suo dipinto Montagna blu, in cui un cavaliere a cavallo attraversa un paesaggio simbolico e coloratissimo, metafora dell’artista e dei suoi valori spirituali.

“Montagna blu” di Kandiskij

Grande spazio all’interno della mostra è dato a Picasso, che con Justin Thannhauser strinse un rapporto di grande amicizia e di stima: oltre trenta opere dell’artista ispanico sono contenute nella collezione, tra cui “Aragosta e gatto”, regalo di nozze per Justin e ricollegabile al periodo blu del pittore.

“Aragosta e gatto” di Picasso

La mostra ospitata a Palazzo Reale è, dunque, imperdibile almeno per tre ragioni:

1) è una finestra sul mondo dell’arte, un percorso intimo e suggestivo tra i capolavori di alcuni tra gli artisti più amati;

2) è un unicum, a meno che non vi concediate un viaggio al Guggenheim di New York;

3) ripercorrendo la vita e l’opera dei Thannhauser, consente di vedere l’arte attraverso lo sguardo prezioso di chi sugli artisti investe e scommette, spesso da visionari: i collezionisti.

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