di Francesco Monteleone
The Two Popes è un film splendido, da vedere a cinema, sentendo la recitazione originale di due attori fuoriclasse – Jonathan Pryce e Anthony Hopkinse -, leggendo i sottotitoli velocemente, per non perdere di vista la faccia di Anthony Hopkins che sembra, in ogni espressione, disegnata da Michelangelo.
E chi se ne frega se la storia sceneggiata non è quella realmente accaduta. Non vogliamo saperlo; sicuramente gliel’ha dettata Dio in persona a quell’altro genio assoluto del regista Fernando Meirelles, che vale da solo più di mezza nazionale brasiliana, compreso Neymar. Egli ha ricostruito un pezzo di storia della cristianità che noi stiamo vivendo, fortunatamente.
Fernando ci ha convinti: Ratzinger e Bergoglio sono due uomini cremosi, senza catene, poveri di ambizione e ricchi di sentimenti; fanno venire voglia di rifrequentare questa chiesa che da tanto tempo giudicavamo stucchevole, corrotta, carnevalesca. Il loro insegnamento è chiuso in una idea apparentemente banale: “Lo spirito di un uomo deve mutare opinione” per essere sempre in sintonia con la vita che è sempre cangiante, come tutta la natura.
Quando morirà Ratzinger ci dispiacerà tanto; speriamo che papa Francesco, il perito chimico che balla il tango, che tifa la squadra di calcio del San Lorenzo, che ama la povertà come il santo di Assisi, possa resistere a lungo in quella curia velenosa e riesca a raddrizzare, almeno in parte, questo mondo capovolto.
Netflix sta producendo opere eccezionali… Complimenti! Peccato che tante perle siano pensate per il cinema, ma debbano essere sfruttate nei piccoli schermi casalinghi.
Noi non cambieremo facilmente abitudini e l’anteprima che abbiamo goduto (in pochi) al cinema Splendor di Bari ce la porteremo nel cuore a lungo, perché è stata: emozionante dal primo all’ultimo minuto, commovente tante volte, entusiasmante nel finale, soprattutto nei titoli di coda.