LINGUAGLOSSA, IL GIOIELLO DELL’ETNA

di Elisa Testa

Nella mediterranea, calda isola della Sicilia, cuore di storia e arte, dimora una cittadina ricca di bellezze naturali, di usanze, di meraviglie artistiche e volta ad uno sguardo contemporaneo.

Ai piedi del grande vulcano Etna, vicino Catania, immersa tra agrumeti profumati e verdi ulivi, addolcita dal vento del Mar Ionio, la frizzante Linguaglossa domina la parte orientale della Trinacria, offrendo magici scorci tra passato e presente, tra natura e cultura.

Linguaglossa è una città vivace, nella quale la fantasia trova profondi motivi di contento.

Il suo territorio è una originale sintesi tra diversi periodi storici: dalla possibile origine greca, nata come colonia per un piccolo gruppo di persone, essa si è evoluta nei secoli diventando borgo medievale, centro rinascimentale e barocco, cuore religioso e punto fondamentale per le due grandi guerre.

Oggi, il suo tessuto urbanistico vive una mescolanza tra epoche diverse, testimoniate da eleganti palazzi, piccole e tipiche viuzze con fiori e odori, colorati dipinti parietali,, che raccontano le tradizioni locali, botteghe di gustose prelibatezze enogastronomiche, maestose chiese, curati giardini con fontane, l’antichissima zona popolare con abitazioni in pietra lavica o colorate, le piazze vive di gente e di voci allegre e il contagio con l’ambiente circostante. Le campagne di viti e nocciole, i valloni incisi sui monti, le rocce laviche, greggi di pecore e bovini, le aree selvagge, la delicatezza della flora dominata da fichi d’India e Bouganvill adornano Linguaglossa, trasformandola in un paese fiabesco e unico.

Linguaglossa è nome particolare, da una prima interpretazione ci si può legare alla lingua di fuoco che l’Etna ha sempre donato alla città, la quale venera da sempre San Egidio. La leggenda racconta che essendo il paese minacciato dalla lava, gli abitanti erano fuggiti. Una vecchietta paralitica era stata dimenticata da tutti, ma Sant’ Egidio le apparve: la vecchia miracolosamente riuscì ad alzarsi e ad andare a suonare le campane della chiesa, come le aveva detto il santo. Ai concittadini accorsi al suono delle campane, riferì che il santo aveva inoltre comandato di collocare il suo bastone davanti alla lava, che in tal modo sarebbe stata fermata: il bastone della statua fu, dunque, preso dalla chiesa e posto sul percorso della lava che miracolosamente si sarebbe quindi fermata.

La chiesa dedicata al santo patrono della città è una bellissima costruzione normanna, a croce latina, che protegge la statua lignea di S.Egidio e lo stemma della sirena e i due serpenti. Ogni anno, il primo settembre gli abitanti festeggiano il loro amato patrono con feste, balli e una lunga processione.

La seconda interpretazione deriva dall’uso della lingua latina e greca dei primi abitanti, i quali pareva avessero un idioma duro e difficile da capire.

Ma Linguaglossa offre moltissime curiosità: vi sono numerosissime chiese da poter ammirare come la Chiesa Matrice, edificio trionfale con mattoni e pietra lavica, una lunga navata centrale con soffitto a cassettoni, luminoso ambiente, cappelle con quadri, opere scultorie e colonne decorate. La piccola e delicata chiesa di S.Rocco, il santo della peste, famosa per la festività estiva con la scassata dei catusi, (rompere vasi in terracotta pieni di delizie) e la chiesa cinquecentesca di San Francesco di Paola che conserva il capolavoro scultore dell’artista linguaglossese Salvatore Incorpora.

Vi è la sede del museo dedicato a Salvatore Incorpora, artista tuttotondo del Novecento italiano, e un museo a cielo aperto: 50 affreschi parietali di 24 pittori locali, che con gioia e colori accesi raccontano la vita di uomini e donne linguaglossesi- Si può osservare la bella siciliana che raccoglie l’acqua, contadini e contadine a lavoro o presi in un momento di riposo. Questa terra offre la possibilità di passeggiate tra le terre verdi bagnate dai raggi del sole e dalla brezza marina, il rumoroso e profumato mercato di frutta e verdura, i meravigliosi locali dove poter mangiare la dolcissima fresca granita o le paste di mandorla o un buon panino con la salciccia e il finocchietto e camminare lungo le piccole vie per vivere la quotidianità con bambini vispi, anziani seduti a giocare a carte e la serenità che si esprime dalla gentilezza e accoglienza di questo popolo mediterraneo, con un grande cuore.

Linguaglossa accoglie con un tripudio di colori fiammanti, di profumi inebrianti, di luci per emozionare e far sentire ogni persona il protagonista di una fiaba, vissuta ad occhi aperti in un paesaggio mozzafiato, come è la Sicilia e le sue città, terra di meraviglie.

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