Il lunedì con la medicina. IL MAL DI SCHIENA, UN DISTURBO DIFFUSO

di Giacomo Losavio, neurologo e neurofisiologo clinico 

Il mal di schiena è un disturbo decisamente diffuso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è la prima causa di disabilità nei giovani adulti e di assenza dal lavoro.

In Italia, il mal di schiena affligge oltre un italiano su due, con una leggera prevalenza nelle donne. Si stima inoltre che più dell’80% delle persone avrà almeno un episodio di mal di schiena nel corso della vita.

I motivi alla base della larga diffusione del mal di schiena sono molteplici e legati a innumerevoli fattori: il peso, la vita sedentaria, le condizioni di lavoro non idonee, la postura sbagliata assunta ripetutamente e abitualmente nella vita, l’utilizzo di calzature inadeguate, attività fisiche ad alta intensità che possono determinare traumi. Oltre a tali cause, un mal di schiena cronico e con determinate caratteristiche può essere espressione di una malattia infiammatoria che va prontamente diagnosticata e trattata.

In caso di dolore alla schiena è bene rivolgersi al proprio medico curante, per comprendere cause, tipologia e trattamenti adeguati.

È importante non rimandare la visita dal medico, pensando di sopportare il dolore e che questo passerà da solo. Molte persone lasciano passare troppo tempo prima di richiedere un consulto medico, che è il primo passo verso una diagnosi corretta. Il ritardo diagnostico e conseguentemente terapeutico del mal di schiena infiammatorio, aumenta la possibilità di danni a lungo termine, oltre ad avere un impatto negativo sulla vita quotidiana. Nelle persone più giovani  comunemente riscontriamo  tre tipi di mal di schiena :

  • MECCANICO

Il mal di schiena più comune è quello di tipo meccanico.

Caratteristiche del mal di schiena meccanico:

Può presentarsi a qualsiasi età ed è spesso causato da uno strappo o una lesione

Il dolore normalmente non è associato a rigidità mattutina o quest’ultima dura meno di 30 minuti

I sintomi spesso migliorano a riposo

L’inizio è variabile, ma può svilupparsi rapidamente

Il dolore normalmente è associato a lesioni o strappi

Il dolore può essere descritto come “pulsante” o “penetrante”

–   INFIAMMATORIO CRONICO

Si stima che 1 persona su 5 soffra di mal di schiena lombare per almeno 3 mesi, identificabile quindi come cronico. Il mal di schiena infiammatorio colpisce circa il 3% della popolazione.

Caratteristiche del mal di schiena infiammatorio:

L’esordio è in giovane età, tra i 20 e i 30 anni

L’esordio del dolore è graduale

I sintomi migliorano con l’esercizio fisico

Il dolore non migliora a riposo

Il dolore normalmente è associato a rigidità mattutina che dura più di 30 minuti

Il dolore notturno è spesso causa di risveglio nella seconda metà della notte

–  SPONDILITE ANCHILOSANTE

Tra le diverse forme di artrite rientrano le spondiloartriti, che interessano principalmente la colonna vertebrale. Il dolore è il sintomo principale di tutte le spondiloartriti.

La spondilite anchilosante (SA) è una malattia reumatica potenzialmente invalidante caratterizzata da mal di schiena infiammatorio cronico che coinvolge principalmente le articolazioni della colonna vertebrale, le articolazioni delle ossa del bacino, e i tessuti molli adiacenti.

La SA esordisce in giovani adulti (20-30 anni) e colpisce più frequentemente il sesso maschile (66%-75%).2 Si stima che il numero di casi in Europa di SA sia di 1,3 -1,5 milioni.11 La sua prevalenza si aggira tra lo 0,2% e lo 0,5%.2

La progressione della malattia porta ad una deformazione del rachide che comporta una grave disabilità. La spondilite anchilosante infatti è associata ad una disabilità paragonabile a quella dell’artrite reumatoide.

La spondilite anchilosante può essere difficile da scoprire perché si sviluppa lentamente e non esiste un test definitivo per diagnosticarla.

Se i risultati delle analisi sono alterati (VES-PCR), il medico potrebbe chiedere una visita dal reumatologo.

Oltre ad altri esami del sangue, il reumatologo, per esaminare l’aspetto della colonna vertebrale e del bacino, può prescrivere una radiografia, una risonanza magnetica, un’ecografia.

La spondilite anchilosante viene spesso diagnosticata non prima di 8-10 anni dall’insorgenza dei sintomi clinici. La diagnosi tardiva rappresenta il problema fondamentale della SA.

La scarsa intensità dei sintomi e la difficoltà del paziente a riferirli, i frequenti periodi di miglioramento spontaneo e la sottovalutazione di un sintomo così prevalente nella popolazione generale (“mal di schiena”), sono tutti fattori che contribuiscono al ritardo di diagnosi di SA.

In tutti i casi, come segnalato precedentemente, il soggetto che presenta dolori lombari o al rachide per un periodo superiore a venti giorni deve recarsi dal proprio medico curante evitando di assumere analgesici e antinfiammatori spesso con scarsa efficacia, ma particolarmente dannosi per l’organismo.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.