UN RAGGIO DI SOLE BACIA LA TORRE NEL GIORNO DEGLI INNAMORATI

di Elisa Testa

Le tradizioni sono piccoli gioielli scolpiti nel tempo, dai nostri avi, capaci di raccontare a noi uomini e donne del mondo contemporaneo la bellezza del creato e l’energia dell’umanità.

Nella mia città, Castelfranco Veneto, (in provincia di Treviso), cittadina murata, culla del Medioevo, casa del Rinascimento e del grande pittore veneto Giorgione, cuore culturale del Settecento, ogni anno, alle ore 17.22, del 14 febbraio ricorre una famosa usanza. Uno speciale evento, emozionante per grandi e piccini.

Castelfranco Veneto nasce circondata da possenti mura in mattoni, dotata di quattro torri portanti e tre porte d’ingresso, che puntano alle realtà medievali nemiche e amiche. Tra le quattro torri, la Torre Civica, detta anche Torre dell’Orologio è la preferita dai castellani. Testimonia il passaggio dei diversi dominatori e possedenti del comune. Castelfranco viene creata nella fine del Mille, per volere del potente comune di Treviso, il quale aveva bisogno di un luogo sicuro di controllo e vigilanza contro Vicenza, Verona, Padova. All’interno delle rosse mura si viveva, senza pagare le tasse e all’esterno vi erano piccoli villaggi e campi da coltivare. La Torre Civica punta verso Treviso. Era un luogo di vigilanza e di comunicazione con la città madre. Oggi questo monumento ospita carri affrescati, simbolo della potente famiglia Carrara, da Padova, presenta molte porte e cunicoli sotterranei voluti da Ezzelino da Romano, detto il “Terribile”, e vi sono alcuni tipici elementi della Serenissima: leone di San Marco con il Vangelo aperto, gli stemmi dei podestà veneziani Gradenico e Dolfin, governatori per volere di Venezia, l’orologio con le fasi della luna e le campane, primo mass media della storia. 43 metri di altezza, oltre 100 scalini e 4 piani rappresentano un’opera d’arte d’architettura visitabile ancora oggi.

Castelfranco anni '50
Castelfranco anni ’50

Nel giorno degli innamorati, la Torre Civica diviene la protagonista assoluta di uno spettacolo mozzafiato. Ogni anno le persone si radunano alle ore 17.22 davanti la torre per osservare il raggio di sole filtrare dall’antico ingresso del centro storico, per poi attraversare l’interno del castello e uscire dalla porta della torre, segnando così la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. La mano dell’uomo si unisce alla magia della natura in un equilibrio perfetto. Oggi è un accadimento sublime, ma nel passato era consuetudine per contadini e mediatori aspettare l’arrivo del raggio solare. Per loro indicava la fine della stagione fredda e l’apertura alla primavera, alla bella stagione e al nuovo raccolto.

A Castelfranco la primavera arriva il 14 febbraio, annunciata da un brillante raggio di sole che incanta da secoli e fa sognare.

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