“A BEAUTIFUL DAY IN THE NEIGHBORHOOD”: MR. ROGERS

di Giulio Loiacono

Volete dare un gigantesco bromuro alla iperagitata, ipercompetitiva, ingiusta, spietata, ultra utilitarista società statunitense? Beh, bastano due parole. Mr. Rogers.
Fred Rogers
Se pronunciate queste due parole di fronte a qualsiasi, qualsiasi americano, un senso di tranquillità, di normalità lo pervaderà; il suo volto si appianerà di tutte le rughe, che lo stress della vita moderna disperde a fiotti sul volto di ogni abitante del Nordamerica. Ma come mai questo effetto? Perché Mr. Rogers, pastore anglicano, convinto assertore del valore della maieutica da andare a ricercare nel profondo che ciascuno nasconde, chiunque egli sia, qualunque sia il suo male interiore, qualunque sia il suo disagio, la sua violenza, la sua cattiveria, la sua rabbia, è l’antitesi di ogni male.
Anzi, più uno era inquieto, più Mr. Rogers lo affrontava con la sua serenità e linearità.
Da dove nasceva o poteva nascere questa serenità irreale?
Dall’autocontrollo. Non un autocontrollo forzato, frutto del contenuto pressato alla peggio della rabbia che, ve lo dico subito, Mr. Rogers aveva, ma un autocontrollo che nasce dalla consapevolezza innata che esiste il dolore, che esiste la rabbia, che esiste la pena, che esiste la vita.
Forse la sua fortuna è dovuta al fatto che fu il primo. Il primo a usare la televisione per educare, il primo a usare il suo talento per fare tutto da sé, uno dei primi, se non il primo, a capire che rivolgendosi ai bambini, con sincerità, si può parlare a tutti.
Il cortocircuito tra tranquillità auto controllata, boom massmediale, bacino enorme a disposizione di utenti, esigentissimi ed amanti del vero, i bambini appunto, fa di Mr. Rogers un simbolo, un simbolo dell’America migliore, che è pronta sempre a risvegliarsi col cuore puro del bambino.
Mr. Rogers – ed il film con un Tom Hanks perfetto, una specie di Favino americano, ce lo dispiega a piene mani – continuerà, fino alla sua morte, a combattere con le sue fragilità e la sua rabbia, ma questo l’America non lo vedrà mai. Semplicemente non doveva vederla. Perché c’è bisogno di uno che si prenda la Croce ed il fardello di tutti noi e che restituisca a noi la nostra immagine più bella. Una specie di Dorian Gray al contrario. Ma non sto parlando solo dell’America, vero?
Da vedere, se si vuol anche solo scorgere un piccolo angolo bello di noi stessi in quel famoso specchio e sperare che il mondo sia un po’ più meraviglioso di quello che già è.

Tom Hanks in “Un amico straordinario”
Would you really like to offer a giant chamomile tea to the super agitated, pitiless American society? Ok. Two words are enough. Mr. Rogers.
If you say those two words to every American a giant sensation of calm, tranquillity and peacefulness will appear on their faces.
Why? Because Mr. Rogers, Anglican pastor, was an passionate supporter of the art of calming any form of anger in anyone, even that one is hidden into the very own soul. More a man was angry, more Mr. Rogers met him with the most peaceful attitude he could have.
Where this tranquillity came from? From his auto discipline, from his totally self control. Nothing forced, but something that came from his acknowledgment that the sorrow exists, anger exists, pain exists and all of those are the real life.
He was the real first one who invented Tv shows for kids. He made everything he needed by his own. Puppets, scenes, storyboards. He turned his face to all of kids, no matter what was race, religion, social status because talking sincerely to the kids means talking to the whole country, the whole society.
That’s why he became so popular and he continued to fight against all the odds, hates and any other form of discrimination. He had some bad moments, even angry moments but he fought against them hiding himself from the audience.
Starred by a simply perfect Tom Hanks. I would like to recommend to see that movie if you really want to understand the real feelings of America and its hidden greatness.

 

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