di Ersilia Cacace
Il progetto Afrodiaspora è un’idea del percussionista e compositore Cesare Pastanella, e nasce dalla sua profonda passione per la cultura musicale e ritmica africana e per gli stili che ne sono derivati nel Nuovo Mondo. Un racconto in musica del tragitto degli schiavi africani, deportati in America nei secoli passati come forza lavoro.
Una sensibilità empatica quella di Cesare Pastanella che, riconduce a noi, per mezzo della narrazione musicale il vissuto di queste anime, restituendo a loro la dignità di uomini. L’artista li accoglie in sé come in un abbraccio per farsi loro portavoce, questo è tangibile nel brano originale “Into the new world” dove racconta l’esperienza di un uomo africano che si ritrova d’improvviso in un nuovo continente. Così come nella suggestiva “Cimarròn” interpretata dalla bravissima Rosanna D’Ecclesiis che ci rende partecipe della sua brutale condizione di schiava all’interno delle piantagioni, fatta di duro lavoro e punizioni severe corporali. Per trovare conforto e forza nel proseguire quella drammatica vita, la donna rivolge preghiere alle divinità africane portate con sé con la propria indelebile eredità culturale. Terzo brano originale è “View from the top” che racchiude la spiritualità di Pastanella: “Un volo a occhi chiusi, uno sguardo interiore puro e soprannaturale sulle cose del mondo, l’umanità, la natura, gli esseri viventi, abbracciati insieme e allo stesso modo, senza preconcetti e discriminazioni”.
“The round trip” è bella musica che fa pensare e ci fa sognare. Oltre ai tre brani originali scritti da Cesare Pastanella sul tema della diaspora africana, troviamo anche musiche e parole composte da autori del Mali, Costa d’Avorio, Capo Verde, Brasile, Cuba, Perù e Stati Uniti, racchiuse nell’album pubblicato dall’etichetta romana AlfaMusic.
Il quartetto Afrodiaspora coinvolge musicisti indispensabili alla creazione del suono acustico e trascinante dell’album. Il canto di Rosanna D’Ecclesiis spazia da momenti di travolgente energia a sussurri flessuosi e intimi. Nando Di Modugno avvolge con la diversità timbrica delle sue chitarre, tra cui spicca la classica, Francesco Cinquepalmi sostiene il ritmo con la puntualità e la profondità del suo contrabbasso e Cesare Pastanella si muove con agilità nella varietà delle sue percussioni afro-americane.
Cesare, ascoltando The round trip è palpabile quanto siano stati fondamentali i tuoi viaggi e non solo per approfondire la tecnica delle percussioni. Puoi dirci di più?
Non è un caso che, tradotto in italiano, il disco s’intitoli “Il viaggio di andata e ritorno”, inteso sia come il ritorno della cultura africana nel suo continente d’origine, ma anche come il mio ritorno a casa, portando nel bagaglio i ritmi, le sonorità e le storie delle persone che ho incontrato. Ho viaggiato più volte tra Africa e America per poter “toccare con mano” alcune culture ritmiche nel loro ambiente di origine, attingendo direttamente dai maestri che li hanno tramandati nel tempo, oltre che per il profondo interesse di aprirmi alla conoscenza di altre culture. (foto Gianni Cataldi)