di Valentina Palermo
È ormai cosa risaputa tra gli amanti dell’escursionismo che la Basilicata sia una delle regioni italiane più ricche di bellezze naturalistiche e di graziosi paesini arroccati sulle montagne. Il comune di San Fele, con le sue bellissime cascate e con il suo borgo pittoresco, esprime in modo perfetto questo straordinario connubio.
Situato a circa cinquanta chilometri da Potenza, San Fele può vantare una storia antichissima le cui radici risalgono a prima dell’anno 1000. Fu in quel periodo che re Ottone I di Sassonia decise di erigere una fortezza attorno alla quale nel corso dei secoli si sviluppò il vero e proprio nucleo abitativo. Oggi il paese si presenta come un delizioso dedalo di stradine costeggiate da case molto antiche, archi e scalinate. Nel continuo sali scendi delle vie del borgo non mancano poi scorci davvero incantevoli, mentre il verde lussureggiante che si può ammirare da diversi punti panoramici della cittadina lascia senza fiato.
San Fele (come del resto moltissimi comuni della Basilicata) ha però visto negli ultimi decenni molti dei suoi abitanti lasciare le proprie case. Le cause dello spopolamento sono da ricercarsi non solo nella disoccupazione, ma anche nella frana e nel terremoto che tra gli anni ‘60 e ‘80 hanno reso pericolanti e inabitabili diverse strutture. Nel piccolo comune lucano ci sono comunque ancora circa 2600 cittadini, i quali continuano a mostrarsi sempre molto accoglienti e gentili nei confronti dei visitatori che vogliono scoprire la storia di San Fele e che vogliono addentrarsi nella sua area verde.
L’area verde adiacente il paese è senza dubbio il punto di forza di San Fele. Qui dei cartelli su cui si può leggere la dicitura sia in italiano che nel dialetto locale guidano l’escursionista lungo quattro diversi percorsi in cui è impossibile non farsi rapire dai profumi e dai colori della natura. E proprio in questi percorsi, tra un albero e un ponticello in legno, le famose cascate di San Fele si prendono la scena in tutta la loro bellezza. Di forme e altezze diverse, le cascate hanno nomi davvero originali come “Paradiso” o “Degli Innamorati” o anche “Le Gemelle”, quest’ultimo dovuto al fatto che due cascate identiche scorrono una di fronte all’altra. Da non perdere anche i resti di mulini ormai in disuso e di una gualchiera, ovvero un antico macchinario utilizzato per la lavorazione e pulitura della lana che riporta alla mente gli antichi mestieri e le tradizioni locali.
Il borgo e le cascate immerse nel verde di San Fele rappresentano un’ottima soluzione per trascorrere del tempo all’aria aperta. Uno spiazzo picnic ben attrezzato offre inoltre la possibilità di pranzare con tranquillità e godersi appieno la giornata. Ricordate però di munirvi di scarpe comode (magari da trekking) visto che alcuni dei percorsi sono un po’ impegnativi. Ma non preoccupatevi oltre. Voi portate il giusto abbigliamento e tanto entusiasmo. Il magnifico scenario di San Fele farà il resto.