POVERI MILIARDARI, COSTRETTI A LAVORARE – parte seconda

di Giulio Loiacono

La miliardaria lavoratrice è furba quanto costruita, non dico non manchi di qualità, ci mancherebbe, ma chi, con un padre imprenditore digitale, che la supporta e la spinge in tutte le sue iniziative e pare quasi confondersi con lei stessa nel lancio e nella costruzione della sua carriera, non ne approfitterebbe? È il caso di Elisabeth Grant, scozzese di origine, diventata Lizzy Grant e poi, finalmente, Lana Del Rey. Dopo che la pargola frequenta un liceo esclusivo nel Connecticut da 45000 dollari l’anno- non male per una teenager, non è vero?-Grant padre decide di lanciarla nel mondo della canzone dando ad ITunes la possibilità di incidere e mettere sul mercato-salvo poi a ritirarla dopo pochissimo tempo-e dando corpo a tutte le frustrazioni della figlia in una serie di country ballads, genere in cui il miliardario senza talento si getta volentieri. Meglio dare sfogo a lunghe storie di incomunicabilità ed alcolismo, disadattamento a go go ed altre stranezze in queste cantilene con poco contenuto di armonia musicale e tante, tante, tantissime parole nelle quali annacquare, per il miliardario lavoratore, vita e contenuti. La nostra Lana, che snocciola fidanzati e outfits ingioiellati come fossero olivotte da Martini, fa soldi ma tanti e diventa anche lei una sorta di iconcina del mondo delle sfigate/i che la scorgono simile a loro, fatto salvo che papà Grant ed il suo codazzo di professionisti “del come fare soldi su altri soldi”sorveglia l’andamento dello stock che lui ha nella figlia.

Ma veniamo alla nostra Italietta, che, di simil fenomeni, un po’ più dozzinalmente rispetto alla maestra America, ma noi siamo poveracci, ha avuto modo di sfornare.

Qualche giorno fa mi sono imbattuto nella reginetta italiana di Tik Tok, Angie Tutorial, al secolo Angelica Siciliani Fendi. Potrei fermarmi qua ma andrò un po’ avanti. La storia della breve-fin qui-parabola terrena della nostra ce la fornisce ella stessa. In sintesi, la nostra poverina, graduated at King’sCollege of London, incerta se accettare una misera proposta di lavoro per un internship, ben pagato, presso la Estee Lauder, divisione UK, ed un traballante futuro da spiantata con mega miliardi, durante la pandemia, oppressa dalla sua perenne inattività, sbarca “umilmente” su Tik Tok e sui social offrendo il suo contributo alla società “tutorializzando” il popolo su come usare al meglio il proprio IPhone-e che altro sennò?-ed in particolare modo la sua magica foto video camera. Povera, lei, la cui famiglia si occupa di arte-e non solo visto il cognome- è supportata, ma non troppo, dalla famiglia e si è “reinventata” professionista dell’ informatica di largo consumo, beneficando i suoi oltre 700k followers-e tutta la nostra società italiana, che, devotamente ringrazia per così indispensabili servigi ed opere- di brani del suo incomparabile talento.

Ecco, il cerchio è compiuto: il miliardario senza qualità è acclamato dal popolo. In lui tutto si confonde e non si capisce bene mai, nel popolino, che questo è l’ennesimo inganno perpetrato da un ristretto numero di persone impegnato solo a dar corpo ai loro investimenti. Qualcosa in contrario? Sì, almeno si investisse in talento! Comunista? No, direi ragionevole. Misogino perché ho parlato solo di giovani donne? È solo un caso o forse perché noi uomini siamo una manica di imbecilli, cosa di cui sono convinto, tranne quando non siano i genitori dei fenomeni innanzi citati o di quelli, d’ambo i sessi, sparsi a godersi le fortune avite e farne altre.

English version

Poor billionaires forced to work – Part Two

The working billionaire is as smart as she is built, I’m not saying she doesn’t lack quality, God forbid, but who, with a digital entrepreneur father, who supports her and pushes her in all her initiatives and almost seems to get confused with herself in the launch and construction of your career, wouldn’t you take advantage of it? This is the case of Elisabeth Grant, of Scottish origin, who became Lizzy Grant and then, finally, Lana Del Rey. After the little girl attends an exclusive high school in Connecticut that pays 45,000 dollars a year – not bad for a teenager, isn’t it? – Grant’s father decides to launch her into the world of song by giving ITunes the chance to record and market – except then to anger her again after a very short time – and giving substance to all her daughter’s frustrations in a series of country ballads, a genre into which the talentless billionaire willingly throws himself. Better to give vent to long stories of lack of communication and alcoholism, maladjustment to go go and other oddities in these chants with little content of musical harmony and many, many, many words in which to water down, for the working millionaire, life and contents. Our Lana, who rattles off boyfriends and bejeweled outfits as if they were Martini olives, makes a lot of money and she too becomes a sort of little icon in the world of losers who see her as similar to them, except that dad Grant and his entourage of professionals “of how to make money on other money” monitors the progress of the stock that he has in his daughter.

But let’s come to our little Italy, which has had the opportunity to churn out similar phenomena, a little more cheaply than the master America, but we are poor people.

Let’s come to our little Italy, which has had the opportunity to churn out similar phenomena, a little more cheaply than the master America, but we are poor people.

A few days ago I came across the Italian Tik Tok queen, Angie Tutorial, aka Angelica Siciliani Fendi. I could stop here but I’ll move forward a little. She herself provides us with the history of our brief earthly parable so far. In short, our poor girl, graduated from King’s College of London, uncertain whether to accept a miserable job offer for a well-paid internship at Estee Lauder, UK division, and a shaky penniless future with mega billions, during the pandemic, oppressed by its perennial inactivity, “humbly” lands on Tik Tok and on social media offering its contribution to society by “tutorializing” the people on how to best use their iPhone – and what else else? – and in particular its magical photo video camera. Poor girl, whose family deals with art – and not only given her surname – she is supported, but not too much, by her family and has “reinvented” herself as a professional in consumer IT, benefiting her over 700k followers – and all of our Italian society, which devoutly thanks for such indispensable services and works of his incomparable talent.

Here, the circle is completed: the billionaire without qualities is acclaimed by the people. In him everything is confused and it is never clear to the common people that this is yet another deception perpetrated by a small number of people committed only to giving substance to their investments. Anything to the contrary? Yes, at least he invested himself in talent! Communist? No, I would say reasonable. Misogynistic because I only talked about young women? It’s just a coincidence or perhaps because we men are a bunch of imbeciles, which I am convinced of, unless they are the parents of the phenomena mentioned above or of those, of both sexes, scattered around enjoying their ancestral fortunes and making new ones.

 

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