È la prima fiera in Italia e in Europa dedicata a fumetti, animazione giochi e videogiochi. La seconda al mondo, dopo il Comiket di Tokyo. Parliamo del Lucca Comics & Games, che, nei giorni scorsi, ha popolato le strade e le piazze della città toscana per la sua 27esima edizione.
Non solo una fiera, non solo una rassegna tante. Si tratta di cinque giorni, dal 30 ottobre al 3 novembre, interamente dedicati alla fantasia, al gioco e ad arti troppo spesso (ma per fortuna sempre meno) bollate con superficialità come “cose per ragazzini”. Niente di più falso. Ed eventi come il Lucca Comics and Games sono lì a dimostrarlo.
A popolare gli stand, i padiglioni e le infinite code per accedervi non sono soltanto i ragazzini, ma persone di tutte le età. Anche adulti, a discapito dei luoghi comuni che fortunatamente con il tempo tendono a scemare. Adulti che, ad esempio, da una vita seguono le avventure di Tex, il ranger più famoso del fumetto italiano, o gli eventi di quella galassia “lontana lontana” dove si svolgono le “Guerre Stellari” partorite dalla fervida mente di George Lucas. Sì, perché dietro quelle “cose per ragazzini” c’è arte, narrazione, ci sono l’immaginazione, la creatività e il lavoro di tanti. Oltre ovviamente all’elemento dell’intrattenimento, che pure non è secondario.
LA STORIA INCONTRA LA FANTASIA
In una città già bella di suo, all’interno di quella cinta muraria cinquecentesca ancora intatta, si sono alternati, come ogni anno, dal ’92 ad oggi, congressi, incontri con autori e ospiti di rilievo internazionale, come Patrick Stewart, il celeberrimo capitano Picard di Star Trek, in Italia per presentare “Star Trek Picard”, che sarà trasmesso da 24 gennaio 2020 da Amazon.
Gli appassionati della “letteratura disegnata”, per usare la definizione di Hugo Pratt, il padre di Corto Maltese, hanno potuto incontrare, invece, Zerocalcare, celebre per le sue graphic novel, o Roberto Recchioni, fumettista e autore degli ultimi albi di Dylan Dog, nonché di nuove collaborazioni editoriali in cui l’indagatore dell’incubo intraprende una nuova collaborazione con il più famoso dei supereroi del fumetto a stelle e strisce, Batman, l’uomo pipistrello a guardia di Gotham City.
Al fumetto, in tutte le sue varianti, da quello italiano ai comics statunitensi e ai manga giapponesi, è dedicata una buona parte della rassegna. Ma c’è posto anche per la letteratura, con le bancarelle allestite dalle librerie locali, dove è possibile trovare vere e proprie perle. C’è posto per il cinema e le serie tv, con i padiglioni della Netflix, di Infinity, della Warner Bros, pronte a promuovere le opere in uscita o a celebrare quelle che meglio rappresentano la propria storia (ad ospitare Netflix uno stand interamente dedicato a “La casa di carta”, serie i cui personaggi sono stati tra i più in voga dei cosplay presenti).
E come suggerisce il nome della manifestazione (appunto “Lucca Comics & Games), c’è spazio anche per il gioco, sia in forma di attività ludiche destinate ai visitatori, sia nella più moderna forma del videogioco. Che, all’elemento ludico, ha unito sempre più l’elemento narrativo, grazie agli sviluppi della tecnologia, che hanno permesso al media videoludico di evolversi. E di raccontare storie sempre più complesse e coinvolgenti, in grado non solo di intrattenere, ma anche di emozionare e persino di far versare lacrime.
L’ATMOSFERA DEL LUCCA COMICS
Infine, quel che rende il Lucca Comics & Games un evento che può essere apprezzato anche da chi non è appassionato di “comics & games” è l’atmosfera che, ad ogni edizione, si respira nell’intera città. Tutte le strade, le piazze e persino i locali si colorano di fantasia e di immaginazione. I baristi che preparano il caffè vestiti come Batman, i negozi di abbigliamento che mascherano i propri manichini. Ognuno qui può dare libero sfoggio della propria fantasia. Può vestire i panni del personaggio di film, animazione, fumetto o videogioco a cui è più affezionato. Dal bambino fino all’uomo sulla sessantina che si traveste da Obi Wan Kenobi.
Ci si può lasciar incuriosire dagli ultimi esperimenti narrativi, per esempio il fumetto che fa incontrare personaggi diversissimi come Diabolik, Don Camillo e Peppone. Ci si può meravigliare, senza timore di essere giudicato infantile. Perché non c’entra quella voglia di rievocare l’infanzia, che comunque fa piacere a tutti.
Fantasia e gioco non sono affatto prerogative dei primi anni di vita, a cui dire addio con il passaggio all’età adulta.