LO SPAZZACAMINO, MESTIERE ANTICO E DOLENTE

di Carmela Moretti

Ora che l’inverno è esploso e vi adagiate davanti ai vostri camini, stringendo una tazza profumata di the, ricordatevi di un mestiere antico e dolente, che insieme a quello dei minatori è stato tra i più duri di sempre. È lo spazzacamino: una figura nera, sporca, quasi poetica nella suo essere tristemente minuta e malconcia, con in mano una corda per calarsi dal comignolo e il riccio, l’attrezzo con le lame di ferro a raggiera usato per raschiare la canna fumaria. Bene, forse non sapete che c’è un posto in Italia in cui questo mestiere viene festeggiato ogni anno, con un raduno internazionale che si tiene tra fine agosto e inizio settembre. Siamo nel cuore dell’alto Piemonte, precisamente a Santa Maria Maggiore (Domodossola), un caratteristico borgo montano di circa mille abitati nella Valle Vigezzo. È un posto incantevole a ridosso delle Alpi, che sin dal’600 è stato uno dei centri di maggior diffusione di questo mestiere, ma da qui, per fame e per povertà, gli spazzacamini sono poi emigrati in tutto il mondo.

“Mi ha sempre rattristato la storia dei bambini-spazzacamino”, racconta con un velo di commozione negli occhi la signora Sonia, che questa testimonianza l’ha ascoltata dagli anziani del paese, ma anche nel Museo dello Spazzacamino di Santa Maria Maggiore. “Si trattava di bambini poveri che venivano ceduti dalle famiglie agli spazzacamini-padroni in cambio di pochi spiccioli. Erano denutriti, perché dovevano restare piccoli e minuti. Così, mentre i coetanei più fortunati passavano le giornate a giocare alla luce del sole, loro dovevano infilarsi negli stretti e bui cunicoli e raschiare la fuliggine per ore ed ore”.

Poi, un ricordo lontano attraversa la mente di Sonia, una canzone popolare che sentiva canticchiare dalla sua nonna. Parla di un incontro “amoroso” tra una fanciulla e uno spazzacamino, giocando sull’ambiguità delle parole:

“Su e giù per le contrade

di qua e di là si sente

‘na voce allegramente

dello spazzacamin.

S’affaccia alla finestra

una bella signorina

con voce graziosina

chiama lo spazzacamin.

(…)E dopo nove mesi

È nato un bel bambino

Che somigliava tutto

Allo spazzacamino”.

Ora anche questo mestiere è diventato supertecnologico. Gli spazzacamini sono richiesti in tutto il mondo e usano aspirapolveri, robot e telecamere, ma se volete fare un tuffo nella sua storia e sapere quello che ha rappresentato in passato, allora dovete assolutamente visitare il Museo dello Spazzacamino a Santa Maria Maggiore.

E poi correre a festeggiare al raduno internazionale di fine estate, dove gli spazzacamini provenienti da tutto il mondo –addirittura dalla Finlandia, dall’Uruguay e dalla Nuova Zelanda- vi accoglieranno con bandiere, caramelle e un acre odore di fuliggine.

Angiulino lo spazzacamin

 

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