di Francesco Monteleone
Nella mente di un vecchio anarchico la visione di ‘The Favourite’ rafforza il pensiero che la ghigliottina dovrebbe essere sempre affilata, per potersi liberare in tempo utile di chi massacra i popoli, in nome del popolo. La monarchia assoluta è stata, per secoli, un’idea inventata da furbi e realizzata da idioti, perché è insopportabile che uno (o una) possa parlare, mentre tutti gli altri sono condannati a eseguire. E sorvoliamo sulle maledette conseguenze prodotte dal diritto dinastico…
Nell’ultra vincente lungometraggio che vi suggeriamo, il personaggio della regina Anna (Olivia Colman) assomiglia all’ultima pessima Stuart, che di colpe ne accumulò tante: capricciosa, viziosa, gottosa, zoccolosa, prepotente, vomitosa… il film è la dimostrazione ‘reale’ che anche le donne al potere sanno essere irresponsabili e opportuniste come gli uomini, se non sono educate alla saggezza da qualche filosofo.
Ma, a parte la questione morale, ci si diverte non poco con tre femmine meravigliosamente lesbicose, impegnate a sedursi e superarsi a vicenda, per assecondare il proprio delirio di onnipotenza.
Sarah, duchessa di Marlborough (Rachel Weisz) che si dice sia un’antenata della principessa Diana, di notte è la ‘tenera’ amica d’infanzia della regina Anna, ma di giorno fà la fottutissima guerrafondaia.
Abigail Hill (Emma Stone) è l’appetitosa crudaiola sessuale, musa della masturbazione maschile e insuperabile degustatrice del sesso femminile che, terrorizzata dal suo destino di sguattera, capovolge il mondo con la forza di un diavolessa.
E gli uomini a corte? Cosa ben peggiore, sono aristocratici truccati come le moderne drag quenn, costantemente subordinati e afflitti da delirio di impotenza.
Ebbene questo film che ci insegna a non ammettere più l’aristocrazia, a non inglobare la dissolutezza tra le forme di divertimento, a non accogliere ordini da che dà esempi esecrabili è un’opera perfetta dal punto di vista creativo.
Locazioni vibranti, costumi acrobatici, dialoghi teatrali, una fotografia charmant e tanta ironia radical chic: o cuoche o puttane, il genere femminile esiste e si mantiene bene solo nelle cucine o nei bordelli.
Le tre attrici, con la loro straordinaria recitazione, hanno arricchito la fanta-storia e la storia del cinema. Olivia merita il 9 in condotta, Rachel ed Emma 1 punto in meno, tutte insieme sono da standing ovation. Il regista le ha scelte bene e ha saputo creare effetti di luminosità e di risonanza nelle parti peggiori del loro carattere; il risultato lo vedrete con i vostri occhi.
Questo film, pensato da un artista che vive in Inghilterra, deride la monarchia. È la dimostrazione che contro di essa non ci può essere riscatto, ma insurrezione. Per dimostrare questo assioma si è fatto finanziare da un produttore greco.
Più che antenata della D., per certo posso dire che fu parente stretta di quel duca di Malborough che distrusse per sempre a Blenheim le virtù e le ambizioni di superpotenza del Roi Soleil consegnando un impero alla povera Anna la tedesca è lontana ava di un povero Winston che fu costretto a prendere le armi per prolungare il canto del cigno di quel british empire che il suo illustre predecessore, di nome Winston Churchill, edificò a Blenheim appunto. Guerrafondai e pazzi furono tutti i Churchill di Malborough. Come vedi la storia sa essere come il mondo, molto piccolo…
Un tuo devoto “figlio di penna”.