IL MOMENTO MAGICO DELLA MUSICA ITALIANA

di Giulio Loiacono
Sarà l’effetto Sanremo sempre più potente, sarà questo clima da guerra che vuol dire autarchia esagerata, dopo una endemia che ci ha già forzato a far ciò, ma il nostro grande mondialismo, pilotato dalla grande superpotenza planetaria, che tutti e tutto ci aveva consegnato, quasi fosse un quartiere e non un pianeta, si è fortemente lesionato.
Al suo posto, con forti spallate di putinismo, si va insinuando un “localismo” di matrice fortemente minimalista e rimpicciolente aspirazioni e financo desideri.
A questo, il linguaggio della fantasia e dello spettacolo più sfogativo, non si è voluto sottrarre. Sonorità decisamente a km zero si impongono sulla fatua forza creativa delle majors mondiali. Il mondo del pop italiano parla solo italiano. Per la prima volta da sempre-o da questo tipo di rilevazione-poche settimane fa, tranne un’eccezione, la classifica dei primi dieci brani scaricati dalle principali piattaforme di settore era popolata da tracce nostrane.
Ebbene, in uno Stivale che pare, più per voglia che per ragione o per forza, volersi rannicchiare in se stesso, non saprei quale valore dare alla notizia.
Certamente sorprende uno come me, figlio di quella idea di globalizzazione, che spera che il mondo sia ancora una immensa piana in cui far circolare il meglio della umanità e di sicuro anche la mia condotta di vita, da expat fiero di essere tanto italiano dentro, rafforza le mie convinzioni e scelte.
Nutrito di curiosità ma non certamente totalmente ammantato da censure, osservo questa situazione e, soprattutto, da lontano, la faccio presente a voi con la speranza che questo mood possa sorprendentemente mutare.

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