di Giacomo Losavio, neurologo e neurofisiologo clinico
A 4 anni dalla pandemia Covid in Italia, abbiamo imparato a conoscere volti e voci della comunicazione scientifica: ecco a voi le “VIROSTAR”! (come sono stati ribattezzati in un unico calderone virologi, infettivologi, igienisti, statistici, microbiologi, immunologi) .
Oggi le”Virostar” hanno meno spazio in Tv e sui giornali, ma continuano comunque a dare opinioni e riflessioni sul Covid e sul vaccino, ma anche sull’influenza, vista la forte impennata di casi della scorsa stagione invernale.
Da quello che si legge possiamo affermare che il Virus SARS-COVID 19 ha creato presupposti ad alcuni addetti ai lavori per raggiungere oltre la popolarità ulteriori traguardi. Fatta eccezione per Massimo Galli (già molto provato fisicamente nei numerosi battibecchi televisivi) e Gianni Rezza che sono andati in pensione. Allora vediamo cosa è cambiato nella vita di questa Virostars e di cosa si occupano attualmente: ANDREA CRISANTI è finito dal laboratorio al Senato; PIER LUIGI LOPALCO è consigliere regionale in Puglia; ANTONELLA VIOLA scrive editoriali. I più gettonati in Tv e sui social, dove continuano a divulgare scienza e medicina sono: ROBERTO BURIONI, MATTEO BASSETTI, MASSIMO CICOZZI, FABRIZIO PREGLIASCO, MASSIMO ANDREONI, WALTER RICCIARDI, MARIA RITA GISMONDO. FRANCESCO VAIA è passato dallo Spallanzani alla direzione della Prevenzione del ministero della Salute.
Stranamente qualcuno, invece, è quasi ‘scomparsi’ dai radar dei media come GIUSEPPE IPPOLITO, che è rimasto alla direzione Ricerca del ministero della Salute; FRANCO LOCATELLI, ancora presidente del Consiglio superiore di sanità, e SILVIO BRUSAFERRO, che ha lasciato per fine mandato l’Iss ed è tornato all’attività accademica.
Durante questi 4 anni (dal 2020 al 2023) gli esperti sono stati chiamati a rispondere ad ogni sorta di domanda su un virus nuovo e sconosciuto, si sono anche divisi su come arginarlo, sui contagi e poi su come curarlo. Ma se questo era prevedibile, perché contro Sars-CoV-2 eravamo scoperti, a suscitare polemiche sono state le divisioni sulle norme adottate per contenere la diffusione del coronavirus tra lockdown, Dad, Green pass, mascherine obbligatorie. Qui gli esperti si sono separati in ‘fazioni’ tra chi era d’accordo con le misure del Governo Conte – alcuni giornali hanno iniziato ad appellarli come ‘gufi’ – e chi invece ne evidenziava le criticità, questi ultimi diventati poi gli ‘ottimisti’. Insomma, una confusione totale nella fase iniziale, che ha disorientato non poco i malcapitati cittadini. L’arrivo del vaccino anti-Covid ha parzialmente appianato le divergenze tra i virologi, lanciandone alcuni in una campagna di difesa del vaccino contro i no-vax e le bufale, spesso diventando anche bersagli di messaggi di morte e minacce, come è accaduto a Bassetti e Pregliasco.
Attività che non ha conosciuto crisi durante la pandemia è quella della pubblicazione di libri. Molti sono diventati prolifici scrittori: Bassetti ne ha scritti addirittura tre (dove troverà tutto questo tempo? Lo invidio) : ‘Una lezione da dimenticare’, ‘Il mondo è dei microbi’ e l’ultimo ‘Pinocchi in camice’. Gismondo uno: ‘Ombre allo specchio. Bioterrorismo, infodemia e il futuro dopo la crisi’. Burioni, già attivo prima del Covid, ha pubblicato ‘Virus la grande sfida’, ‘Match point. Come la scienza sta sconfiggendo il cancro’, ‘La formidabile impresa. La medicina dopo la rivoluzione mRna’. Pregliasco ha scritto ‘I superbatteri, una minaccia da combattere’, e Galli con ‘Gallipedia’ (che fantasia) e ‘Una banale influenza?’, mentre Crisanti ha scritto nel 2021 ‘Caccia al virus’. Viola ha fatto una scelta diversa: dopo un saggio più tecnico, ‘Danzare nella tempesta. Viaggio nella fragile perfezione del sistema immunitario’, ha scritto due libri sull’alimentazione: ‘Il digiuno intermittente. Tutti i benefici dell’alimentazione circadiana (e le risposte ai tuoi dubbi)’, e ‘Il cibo buono. C’è più gusto a nutrirsi bene’.
Poi tutto è tornato come prima, e come dopo ogni guerra, abbiamo vinti e vincitori …
(Fonte Dottnet )