di Giacomo Losavio, neurologo e neurofisiologo clinico
Le allucinazioni (percezioni sine materia) sono false percezioni di oggetti o eventi che possono coinvolgere la percezione sensoriale. Infatti sono descritte principalmente allucinazioni olfattive, visive, uditive, più raramente anche allucinazioni gustative e tattili. quando più allucinazioni si verificano contemporaneamente si definiscono allucinazioni tattili. Queste false percezioni si possono verificare in molte patologie neurologiche e internistiche ma frequentemente sin verificano nelle fasi avanzate delle malattie neurodegenerative (demenze e malattia di Alzheimer). Chi sviluppa delle allucinazioni, può vedere, sentire, odorare percepire qualcosa che non c’è e di conseguenza sviluppare una risposta emotiva correlata sia positiva che negativa, piacevole che spiacevole, poiché la percezione è considerata reale.
Negli ultimi anni mi sta capitando sempre più spesso di visitare a domicilio soggetti affetti da malattie neurodegenerative che presentano allucinazioni e disturbi comportamentali. Queste manifestazioni cliniche soprattutto nelle fasi avanzate di malattia disturbano molto l’ambiente in cui si verificano e, pertanto, sono i familiari allertati dall’ irrequietezza e dall’agitazione che contattano il medico specialista per cercare di risolvere un problema che mette a repentaglio lo svolgimento normale della vita quotidiana. D’altronde i familiari tendono sempre a sminuire l’entità di questo problema, pensando di poterlo risolvere in maniera semplicistica con la prescrizione della solita pillola sedativa. “Dottore grida tutta la notte”, “Dice di vedere delle persone che lo minacciano”, oppure “Vede persone che rubano in casa”: queste sono le lamentele più frequenti da parte del cargiver.
Quando visito questi soggetti cerco sempre di interagire verbalmente ed empaticamente con loro, cercando di esprimermi con il loro linguaggio altrimenti rischierei ulteriori resistenze e chiusure nei miei confronti, poiché potrei essere considerato ostile ed estraneo. In questi ultimi anni, inconsapevolmente e casualmente vista la ricorrenza di determinati oggetti nei deliri articolati di questi pazienti, ho prodotto una curiosa casistica. Sapete qual è il soggetto più ricorrente nelle allucinazioni di questi malati? I bambini. I Bambini, che generalmente sono considerati esseri dolci ed indifesi, meritevoli di considerazione e carezze, produttori di candore ed innocenza, nei loro deliri allucinatori si trasformano in soggetti piccoli, turbolenti e minacciosi, che come Elfi saltano dappertutto, si nascondono dietro i mobili e alle poltrone e distruggono i bicchieri in cristallo, urlando sempre frasi incompressibili e minacciose.
Non ho mai capito perché il bambino fosse l’oggetto ricorrente delle allucinazioni di questi ammalati che, come diceva Ariosto nell’Orlando Furioso, hanno perso il senno sulla luna. Ebbene, una sera una signora affetta da un Alzheimer avanzato mi ha dato una risposta inaspettata ed inusuale che nella sua stravaganza avrebbe anche un senso. Quando le ho chiesto chi fossero questi bambini che ripetutamente vedeva e che la minacciavano tanto da urlare in piena notte e da svegliare tutto il vicinato, dopo un attimo di titubanza con lo sguardo basso e con un filo di voce mi ha detto: “Ho paura di questi bambini, perché hanno detto che mi prendono e mi portano lontano e sicuramente non tornerò più a casa, e questo mi fa molta paura, chissà dove mi porteranno!!”
La vita è un ciclo inconsapevole, e, talvolta, le verità scientifiche sono coperte dalle nostre paure primordiali…