Il lunedì con la medicina. IL CERVELLO NEL PALLONE

di Giacomo Losavio, neurologo e neurofisiologo clinico

Il “Cervello nel pallone” è un libro divulgativo che racchiude 40 anni di lavori scientifici che dimostrano la chiara correlazione tra l’alta incidenza di malattie neurodegenerative nel calciatore e nell’atleta che pratica sport da contatto. È stato dimostrato attraverso studi epidemiologici-osservazionali e scientifici che nel calciatore l’incidenza la precocità e la frequenza di patologie neurologiche degenerative è di gran lunga più alta rispetto alla popolazione generale.

In questo libro si parla anche di quali siano i meccanismi lesivi che “distruggono” il cervello    In alcune malattie neurodegenerative come la encefalopatia cronica post traumatica (ECT) i meccanismi patogenetici sono chiari.  Infatti nell’ECT la neuroinfiammazione è scatenata dai ripetuti traumatismi di lieve- media intensità che il calciatore subisce in un arco di tempo di circa 15-20 anni (si stima che un calciatore professionista colpisce di testa la palla in media 200 volte alla settimana). Tali traumatismi con l’andar del tempo sviluppano una sintomatologia sovrapponibile alla demenza a alla malattia di Alzheimer. Mentre in    altre   malattie neurodegenerative tipo la SLA le ipotesi sono ancora in via di studio e non ancora   determinate con assoluta precisione. Si pensa infatti che la SLA nel calciatore sia plurifattoriale, cioè determinata da più cause che agiscono contemporaneamente.

Chiaramente perché una patologia neurodegenerative si sviluppi non basta solo l’esposizione alla causa lesiva riconosciuta, ma è fondamentale che ci sia una predisposizione genetica (che chiaramente   si ignora) e l’esposizione contemporanea a determinati fattori ambientali. Se ciò non fosse il mondo del calcio e degli sport di contatto produrrebbe lo stesso numero di decessi   di una guerra vera e propria.

Le teorie esposte nel libro sono accreditate da venti anni di lavori scientifici chiaramente citati sul libro in una bibliografia scientifica per chi volesse a posteriori approfondire ulteriormente l’argomento. Il libro richiama l’attenzione del lettore quando si rende conto che tali patologie si sono materializzate in tantissimi calciatori di nostra conoscenza di cui ignoravamo. Infatti in un capitolo ampiamente documentato con fotografie e didascalie   vengono indicati alcuni dei più famosi e meno famosi calciatori che sono stati colpiti da queste malattie (in pratica una specie di Album Panini della Malattia). Quando ho compiuto questa ricerca io stesso mi sono meravigliato di quanti calciatori famosi e non famosi sono stati colpiti da queste malattie e che successivamente sono caduti nel dimenticatoio. I nomi famosi di Signorini e Borgonovo li ricordiamo ancora oggi perché all’epoca ci fu la creazione di una onlus a loro favore perché i familiari avviarono una campagna di sensibilizzazione per la SLA ma pochi sottolinearono (tranne la vedova Borgonovo) che sono deceduti così giovani e per una terribile malattia solo perché giocavano al calcio. Clamore c’è stato anche per il caso Beatrice quando la famiglia ha preso una precisa posizione nei confronti della squadra di calcio in cui giocava anche se il processo che è stato chiuso nel 2007 dopo circa venti anni si è conclusa con l’assoluzione di medici e dirigenti della Fiorentina.

Insomma un libro scorrevole tutto da leggere e da sfogliare per chi ha voglia di guardare il calcio sotto altri punti di vista

Questo libro divulgativo è indirizzato ai ragazzi delle scuole secondarie ai giovani atleti, agli operatori dello sport e a tutti quelli che vogliono conoscere   la realtà e le conseguenze di determinati sport sull’atleta.

Il cervello nel pallone è distribuito da Amazon a un prezzo popolare e accessibile a tutti (9 euro)

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