di Carmela Moretti
Se a uno dei capolavori della drammaturgia napoletana ci aggiungiamo la vis comica del dialetto barese e un cast eccellente, viene fuori un’operazione riuscitissima: uno spettacolo che fa sorridere, ma dal quale si va via asciugandosi le lacrime, magari di nascosto per non farsi notare dagli altri spettatori.
È quanto sta accadendo in queste festività al Teatro Purgatorio di Bari, dove il padrone di casa Nicola Pignataro sta portando in scena “Filumena”, rivisitazione barese – ma con grande devozione per l’originale – della commedia più intensa di Edoardo De Filippo, “Filumena Marturano”.
La storia è abbastanza conosciuta, anche grazie al famoso adattamento cinematografico con Mastroianni e la Loren nei panni dei due protagonisti. Filumena è una donna matura, con un passato da prostituta. Ha trascorso tutta la vita accanto a don Mimì Soriano, l’uomo che l’ha mantenuta per venticinque anni e che ora lei prova a costringere al matrimonio con un inganno ben architettato. Il tutto per un solo, nobile, fine: dare una paternità e, quindi, un futuro migliore ai suoi tre figli, tutti e tre indistintamente, perché come spesso ripete la protagonista, “i figli so’ tutti uguali”.
La commedia è una perla del teatro defilippiano, per la trama, i personaggi, i monologhi, i dialoghi, lo spaccato storico che rappresenta. La trasposizione in barese attuata da Pignataro e i riferimenti alla città di Bari, alle strade, alle usanze, la fa sentire totalmente “nostra”. In più, ogni attore in scena appare perfettamente a proprio agio nella parte e contribuisce col suo “pezzo” a intonare un’armonia piacevolissima: Nicola Pignataro, Lia Deandri, Jenny Mineccia, Giuliano Ciliberti, Antonello Giordano, Franco Minervini, Antonio D’Alesio, Enrico Zambrini, Italia Aiuola. Eccelle Annalena Cardenio, che riesce a restituire tutta la struggente intensità di questa “mamma coraggio” di altri tempi.
E poi c’è quel finale, bellissimo, che esprime contentezza vera tra le lacrime, che esprime la possibilità di un riscatto per tutti. Di una rinascita. Qualsiasi siano le condizioni di partenza.
Quale messaggio migliore per cominciare bene questo nuovo anno?