di Francesco Monteleone
Il Bari soffre di analfabetismo difensivo.
La dolorosa diagnosi ci è stata confermata nel tardo pomeriggio del 24 novembre 2024. A noi che non rinunciamo alla partita di campionato nemmeno per un viaggio in Lapponia, era difficile immaginare che la squadra biancorossa, finito il 1° tempo con 3 gol di vantaggio sul Cittadella (squadra penultima in classifica) nel 2° tempo consentisse agli avversari una rovinosa rimonta.
Purtroppo sul 3-2, gli infreddoliti giornalisti senza nemmeno un sorso di Borghetti, vedevano aumentare l’intensità offensiva dei ragazzi guidati (ottimamente) dal mister Dal Canto e sentivano che molti tifosi al San Nicola stavano ormai rischiando l’esplosione dell’antico cuore.
Pesante raccontare tutta la storia, ma è innegabile che passato il 60esimo minuto i rivali padovani sembravan 300 giovani e forti, mentre i panchinari “wow” del Bari entrati in campo, non sprigionavano le necessarie forze per contrastarli. Un altro pareggio sarebbe stato sgradito, anzi inaccettabile a chi ostinatamente si assume la responsabilità di comprare un biglietto di stadio, avendo poche aspettative verso la famiglia De Laurentis. Ma questa volta il caso inceppato non ci ha risucchiati nel nono pareggio su 14 partite disputate. Morale? anche se disgraziatamente in balia di don Aurelio, non stiamo più tra gli sfollati della B, bensì in sesta posizione e ci sentiamo vicini ai favoriti.
“Siamo ricaduti in un mood mentale che è il nostro limite” ha detto ai giornalisti l’allenatore Longo. Una frase elegante, aggiornata con il software della buona educazione, ma che nello spogliatoio è stata comunicata in altro modo: “È possibile che siete tanto mulacchioni da non godervi il vantaggio accumulato?! Ecco il male di quest’anno! Non farò la caccia all’uomo, ma sappiate che per non sognarvi nelle notti degli ultimi matchday mi è venuta l’insonnia! Ragazzi, in ogni partita dimostrate un approccio buonissimo, ma ora dovete imparare a ragionare meglio e tagliare il traguardo del novantesimo con la vittoria!”
Speriamo che l’insegnamento del mister con sangue materno barese possa servire ai calciatori. E contro il Brescia, incollasse un altro grande pensiero di Sun Tzu: ‘Non si deve presumere che il nemico non attaccherà, ma confidare nella propria inattaccabilità’.
Il Bari, dopo più di un secolo dalla fondazione, non ha ancora avuto grandi successi sportivi, ma i baresi amano una squadra che sa deliziare con il gioco. E poi Bari e il Bari non vogliono fare la parte di Pompei, cioè essere sepolti dalle eruzioni del vulcano napoletano.
Foto tratte dalla testata barinelpallone.it