il secondo impegno al San Nicola del Bari si inizia con il rispetto degli impegni assunti dalla società e con una atmosfera da Champions League.
L’arbitro Federico La Penna per un minuto rallenta i battiti cardiaci di 16 mila tifosi, per non dar fastidio all’anima di mister Erikson che, avendo lasciato il corpo malato, sta volando verso l’infinito.
Il Bari indossa una maglia particolarmente bella, rossa da combattimento, invece che quella solita bianca imbruttita dai brand degli sponsor. Il Sassuolo è strapieno di giocatori superiori alla categoria e secondo pronostico dovrebbe spazzar via i biancorossi con poco affanno. Ma il calcio è bello perché “la metà delle volte la favorita non è la vera favorita” nel senso che la squadra più forte vince solamente la metà delle volte, come dimostrano migliaia di verifiche statistiche.
Il Bari prende un palo, loro passano in vantaggio con un giocatore imprendibile e impronunciabile marcato a capocchia (Kristian Thorstvedt), Lasagna ha l’ennesima palla gol che non entra, ma ecco che arriva l’espulsione di un nero-verde. Finalmente si sblocca la buona sorte verso i baresi. Una legge non scritta del Calcio dice che
Le espulsioni sono dannose, dannosissime; il rosso riduce di un terzo l’aspettativa media di punti a incontro, insomma giocare in 10 contro 11 è il miglior viatico della sconfitta. Orbene per il magnifico Sassuolo sarebbe troppo perdere la partita con una squadra che fa un numero enorme di cross sbagliati, che non ha nessun tiratore di qualità al limite dell’area avversaria, che non ha fantasisti, dribblatori, picchiatori e giovani promettenti della Primavera in panchina. Ma il pareggio prende quota; così dopo due gol annullati, le botte di Pucino al simpatico Edoardo Pieragnolo e le necessarie sostituzioni fatte da Longo, quando essendo finito il tempo, perfino il giornalista Franco Cirici scende negli spogliatoi per finire il suo pezzo, tutti ringraziamo gli Dei dell’Olimpo; con un’ azione veloce il Bari pareggia, gli spettatori gridano con tutta la forza la loro gioia, finisce la paura per una classifica infame e tutti ha la certezza che la macchina del Bari è ripartita. Sono arrivati i nuovi acquisti, non è segnalato l’assenteismo della tifoseria e i baresi sognano un surplus di gioia nel weekend se i campioni nostrani riusciranno a metter le catene alla Sampdoria di Sottil.
Fred