di Francesco Monteleone
“Se una squadra ha segnato 1-2 gol è più probabile che segni il 3°-4°-5° gol”. Servatis servandis, questa constatazione degli statistici, confermata da migliaia di partite in tutte le categorie, non vale per il Bari 2024 che pur andando sempre in vantaggio si fa raggiungere dagli avversari e a fine partita non festeggia come vorremmo.
Senza scendere nei dettagli, negli ultimi 6 pareggi consecutivi tutti ripetiamo che i biancorossi ci hanno rimesso 4-5 punti in classifica. Speriamo che sia una limited edition della pollaggine biancorossa; speriamo che non si sia inceppato il caso sui pareggi, come accadde l’anno scorso. Soprattutto speriamo che qualcuno intelligente e innovatore tra i dirigenti della FIFA elimini definitivamente il risultato che ha il sapore del rimpianto, perché se il gioco finisce in parità, non svolge la sua funzione. Il calcio deve creare gerarchia, deve infrangere l’uguaglianza, deve trasformare i giocatori in vincitori e vinti. Il pareggio è consolatorio per si accontenta, e sicuramente non per i tifosi baresi che nella comfort zone del decimo posto di questa settimana si sentono addosso l’orticaria.
Nel primo tempo della deludente partita con la Reggiana sugli spalti non si capiva se il Bari voleva vincere o non perdere. Giocando con un centrattacco solitario, la Reggiana rispondeva con una difesa impermeabile e il pubblico osservava qualche increspatura di gioco, ma niente di più. Invece nel secondo tempo, con i cambi in attacco, il Bari è uscito dalla penombra; il rompicapo della vittoria sembrava magicamente risolto, ma…
In verità, bisogna avere coraggio dai primi minuti, rischiare, non accontentarsi di fare cose facili e inutili. Ricordate i versi di una delle più belle canzoni di Fabrizio De Andrè?
Sparagli Piero, sparagli ora
E dopo un colpo sparagli ancora
Fino a che tu non lo vedrai esangue
Cadere in terra a coprire il suo sangue…
Altrimenti se verso il nemico usi la premura
Quello si volta, ti vede e ha paura
Ed imbracciata l’artiglieria
Non ti ricambia la cortesia…
È un insegnamento che doveva servire nello scontro Bari vs Reggiana, nel quale, con due gol di vantaggio, a pochi minuti dalla fine si è patito un finale sconcertante. Come disse una volta Claudio Luti, Ad della Kartell: “quando si è forti bisogna approfittare del vantaggio e cercare di distanziare”.
Nel calcio conta vincere e lo si fa sbagliando il meno possibile. “Non commettere errori significa vincere indipendentemente da ciò che si fa” è scritto nell’Arte della guerra di Sun Tzu. Quindi dalla prossima sfida contro la Salernitana, se si vuole conquistare la serie A, si facciano azioni più veloci, avanzando al contempo in direzioni impreviste e si aumenti il numero dei gol, senza contarli fino al 95esimo. Mister Longo, nello spogliatoio prima di entrare in scena, ripeta ai suoi soldati il motto inciso sullo scudo di torneo del conte spagnolo Juan de Tassis: “Maggiore l’annientamento, minore il pentimento”.