di Francesco Monteleone
È stato un pareggio decoroso quello dei Galletti contro i Lupi, ma sicuramente la squadra biancorossa era superiore e meritava di vincere se non fosse stata fermata dalla avversità. A un paio di calciatori baresi è mancato l’autocontrollo, che i samurai consideravano la disciplina delle discipline. Se i due giovani promettenti avessero avuto una condotta educata sia nell’area avversaria (Nunzio Lella) che in quella propria (Coli Saco), il Bari sarebbe già quarto in classifica. Ma, si sa, uscir dal senno è molto facile in una partita disputata davanti a quasi 18 mila spettatori a gran velocità, fra due tifoserie speciali, differenti e sempre presenti. Due errori e purtroppo al San Nicola non c‘è più stata la messa di requiem per il forte Cosenza di Massimiliano Alvini. Però ci sentiamo di mettere in evidenza un convincimento. Il Bari è tra le prime quattro squadre del vertice-classifica e chi afferma che il presidente-padrone metterà un freno alla salita in serie A spreca una valanga di parole inutili.
Noi ci sentiamo pitagorici, crediamo nella sua metempsicosi e crediamo che l’anima di Enrico Catuzzi sia trasmigrata nel corpo di Moreno Longo, il quale conserva con orgoglio lo stesso piacere della bellezza sul campo verde. Insomma, quest’anno il Bari nutrirà economia, divertimento e letteratura e il merito maggiore sarà da attribuire a Di Cesare e Longo che hanno la stessa ‘seria spensieratezza’ dell’eroico Enrico Catuzzi. Non basta; noi siamo grandi estimatori di Raffaele Pucino; il difensore ci piace perché parla chiaro, non è simile ai tesserati che ai giornalisti dicono e non dicono, cioè nascondono le verità dietro un mucchio di parole sentite e risentite- Gli insulti da continuamente rivolti a Pucino purtroppo soddisfanno gli istinti della tifoseria più perfida, ma non devono mai superare i limiti della indulgenza.
Come Raffaele Pucino (soprattutto dopo l’arrivo di Falletti, Sgarbi, Lasagna, Radunovic ecc.) avevamo la consapevolezza della dignità e del grande valore della squadra rinnovata; seppure con un solo punto in classifica eravamo certi che avremmo visto un gioco non inferiore a nessun’altro. Pucino è un uomo saggio e astuto; dice due cose indiscutibilmente sincere: “In un campionato di calcio non si può mai prevedere come certe cose vadano a finire, ma faremo il possibile per dimostrare la più viscerale fedeltà, alla città, alla società, al pubblico che ci segue dagli spalti”. Perciò è una fortuna avere in forze uno sportivo come lui e il suo bel goal di testa lo ha voluto direttamente il Dio del Calcio per rafforzare l’intesa tra il difensore i tifosi biancorossi, ma soprattutto per dire a questi ultimi: trattenete il fiato e appena iniziato un incantesimo!
Calciosofia – Bari Cosenza 1-1
28 settembre 2024