Kevin Lasagna è stato il peggiore in campo. Meglio esprimere senza mezze misure la sua bocciatura nella delicatissima partita con la Samp che, finendo in altro modo, ci avrebbe tolto il sorriso fino a metà settembre, quando ci scontreremo con “il piccolo Brasile” di Antonio Fiori e Davide Bragantini.
Non si può, anzi non si deve sbagliare il rigore che è costato 2 punti in una classifica già danneggiata dall’iniziale brusca frenata. E non si riducano le responsabilità del calciatore, dicendo che il portiere è stato bravo a pararlo. Il rigore che non si trasforma in gol è un errore gigantesco, soprattutto se lo ricevi in dono quando gli avversari sono ridotti in 10 per l’espulsione di Vulikic.
Nel pomeriggio genovese del 30 agosto 2024 il migliore in campo tra i biancorossi non c’è stato. Avrebbe potuto esserlo Cesar Falletti, spettacolare e divertente, se fosse entrato dal primo minuto come dovrà accadere da ora in poi. L’uruguaiano ha specifiche tecniche, tutte di alto livello, ma in una cosa è il numero uno nei campionati di C e B: è il re dei key pass, spedisce la palla agli attaccanti in corridoi sorprendenti, come se vedesse dall’alto la disposizione dei suoi compagni di squadra. Insomma Falletti ha gli occhi di una aquila e con lui in campo, soprattutto quando è ispirato, le partite si vincono facilmente. A Cremona non sono stati molto intelligenti a prestarcelo.
Il Bari 2024-25 ha pregi in aumento e difetti in calo. Il difetto incompatibile con la piazza è che è una squadra disossata. I giocatori più forti sono tutti presi in prestito con la furbesca promessa che, se giocano bene, possono finire nella lista della spesa del Napoli, come è già accaduto. Aurelio De Laurentiis è un padre padrone senza cuore. Ai tifosi partenopei garantisce l’alta ristorazione, a quelli baresi il menù fisso di una trattoria, molto spesso con piatti serviti freddi.
Invece il pregio essenziale che rileviamo influirà sulla crescita dei consensi popolari: questa squadra inizia ad avere nelle vene molto sangue barese: Lella, Bellomo, Longo, Manzari…il sentimento di appartenenza al proprio territorio spesso fa accadere cose strepitose, come successe con i ragazzi di Catuzzi.
Quando Gesù era a Nazareth la maggior parte delle persone non credeva ai suoi miracoli (questo racconta San Marco nel suo Vangelo). “Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, fra i suoi parenti e nella sua casa” spiegò ai suoi cari Gesù, leggermente incazzato. Ma spieghiamo meglio questo insegnamento divino: da sempre chi ha doti superiori le esprime meglio allontanandosi da dove è nato e vissuto, perché i suoi compaesani sono tanto stupidi che invece di tenerselo stretto e valorizzarlo, ne parlano male o sovente lo ostacolano.
Il Bari ha quest’anno 4 moschettieri biancorossi; essi si sacrificheranno per la loro comunità. “Dulce et decorum est pro patria mori” scrisse il poeta Orazio Flacco, nato a Venosa: siamo certi che per Lella, Bellomo, Longo, Manzari sarà dolce morire (simbolicamente) per la propria patria.
Dopo 4 turni il Bari è penultimo in classifica; temiamo che non sarà un’annata storica, eppure nel calcio nessuno sa mai come vanno a finire i campionati. “Non i sani hanno bisogno del medico, ma i malati”. Chi sono i malati e chi sono realmente i medici del Bari? Tutti ci sentiamo capaci di dare una cura alla nostra amata squadra gemebonda, ma il segreto del successo nell’organizzazione societaria sempre più grande. E non è una semplice questione di budget; quando hai trovato un portiere e un goleador di pregio non li devi vendere mai, se non hai prima qualcosa di meglio. Altrimenti vedrai il resto dei tuoi calciatori camminare in campo zoppi e ciechi, come i soldati della Prima Guerra Mondiale.
Fred.