A TAVOLA CON… GIAN BURRASCA

Il Giornalino di Gian Burrasca, scritto da Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli, 1858-1920, fiorentino), uscì a puntate tra il 1907 e il 1908 (ed è ambientato tra il 1906 e il 1907); venne, poi, pubblicato in volume nel 1912, con grandissimo successo di pubblico. Dopo  Cuore, di De Amicis, e Pinocchio, di Collodi, fu, infatti, il libro più venduto, e più letto, dall’Italia bambina. Lettura scolastica e domestica.

Nelle sue rocambolesche avventure, il favore accordato dal piccolo Gian Burrasca (alias Giannino Stoppani) ai buoni cibi e alle buone pietanze tradizionali, con particolare predilezione per la «pappa col pomodoro», è fondamento e perno narrativo del Giornalino, fino a diventare, uscendo da quelle pagine, vera e propria visione del mondo, in una nazione, qual è l’Italia di quei decenni, sostanzialmente, ancora bambina e affamata, nonostante i quasi cinquant’anni di storia unitaria. La «pappa col pomodoro», da piatto tanto desiderato, e richiesto, da parte di quei bambini reclusi nel collegio (prigione) «Pierpaoli», che giungono a sabotarne la cucina, con il rifiuto di massa della minestrina di magro, si trasforma in metafora di ben altre insurrezioni. Pochissimi anni prima, nel 1898, a Milano, l’Italia affamata aveva contato ben 83 morti, nella sanguinosa repressione dei moti popolari, ordinata dal generale Fiorenzo Bava Beccaris (1831-1924).

Giannino Stoppani annota tutto in un giornalino, ricevuto in dono dalla mamma il 20 settembre 1906, per il suo nono compleanno. Giannino, in famiglia, è un ciclone, una tempesta, una bufera. Di qui, il soprannome di Gian Burrasca.

A farne le spese sono le sorelle, Ada, Luisa e Virginia… e tanti altri. Giannino è goloso del buon cibo, delle buone pietanze preparate in casa. E in quella casa, gli odori e i profumi si espandono, dalla cucina, in tutte le stanze, ai piani superiori, fin dentro la cameretta dove Giannino, il più delle volte, è rintanato, in punizione. E allora, per soddisfare la fame, è costretto a intrufolarsi, zitto zitto, di soppiatto, in sala da pranzo, per prendere dalla credenza…

…tre panini, un bel grappolo d’uva, un’infinità di fichi dottati…

I piaceri (e i dispiaceri) golosi di Giannino erano infarciti di:
– pane con la frutta (pesche, pere, uva, fichi…)

– rosso d’uovo freschissimo (sbattuto a dovere con uno o due cucchiaini di zucchero)
– pane burro e sale
– pane burro e marmellata
– brodo bollente con un uovo dentro
– bicchierino di marsala con biscottini

– caffellatte (per colazioni abbondanti: «di molto zucchero … di molto latte … di molto caffè … di molti panini … di molto burro»)
– minestre di cappellini (per punizione, per giorni e giorni)

– crema alla cioccolata e alla vaniglia (per i giorni di festa)
– dolci e rosolio in gran quantità (per un pranzo di nozze)
– budino di riso e di semolino (per il pranzo di Natale)

– baccalà lesso (stopposo stopposo)
– …
Caterina, la cuoca di casa Stoppani, è sua complice; spesso, infatti, è lei che fa arrivare a Giannino, chiuso in camera per l’ennesima punizione, di nascosto, cesti con varie leccornie. Ma il 22 gennaio 1907, Giannino è messo a collegio, in una non meglio precisata località di nome Montaguzzo, per correggere quella sua zucca ribelle, per volontà del burbero e baffuto babbo:
dopo due ore di treno e quattro di diligenza, sono arrivato qui, dove il babbo mi ha consegnato al signor direttore e mi ha detto lasciandomi: – Speriamo che quando ritornerò a prenderti possa trovare un ragazzo diverso da quello che lascio!-

Collegio-caserma, o collegio-prigione, collocato sulla cima di una collina ripida, con stanzoni, corridoi, pavimenti grigi e rossi, ambienti mal-riscaldati, nei quali, manco a dirlo, Giannino resterà soltanto un mese, per esserne espulso. In data 20 febbraio, infatti, Giannino annota nel suo giornalino:
“Il bidello mi accompagnò in camerata, mi fece rivestire degli abiti borghesi … che tra parentesi mi eran diventati corti e larghi, prova manifesta che il regime del collegio Pierpaoli fa allungare i ragazzi ma non li ingrassa…

L’ironica annotazione riguarda proprio la sfera del cibo. Il collegio-caserma ha mutato il suo aspetto fisico, facendolo dimagrire e allungare, non certamente il suo carattere, o il suo temperamento. Eppure, in quel mese, sul collegio, e, in modo particolare, sui suoi direttori, il lungo e secco Stanislao, e la grassa e bassa Geltrude, si abbatterà l’uragano Gian Burrasca, con tutta la sua virulenza. Scompiglio (e rivoluzione), nelle cucine, in refettorio, in camerata, ovunque.

Ventisei convittori tenuti a stecchetto da quei due direttori, che, evidentemente, facevano la cresta sulle rette, risparmiando sulle quantità della razioni, e sulla qualità del cibo:

– colazione con caffè, latte, pane inzuppato, ma senza burro e con pochissimo zucchero
– minestra di riso, per giorni e giorni, a pranzo e cena (con Giannino che finisce per desiderare l’odiata minestrina di cappellini, che a casa era costretto a ingurgitare).
Di venerdì, il menu di quel collegio-prigione prevedeva una variante: minestra di magro, «così saporita … che pareva riunire in sé le fragranze più care dell’umano palato». Giannino, però, scopre, dalla finestra della stanzetta nella quale sta scontando l’ennesima punizione, che cuoco, sguattero e direttori del Pierpaoli, hanno una ricetta tutta loro, per la minestrina di magro:

– soffritto di cipolla, carota, sedano e odori vari
– riempire d’acqua il pentolone (e rabboccare, se necessario)
– immergere (già dal sabato precedente) nella pentola i piatti usati del pranzo e della cena dell’intera settimana, così, tanto per insaporire l’acqua (della futura minestrina di magro) con gli avanzi
– tuffare nel pentolone il berretto dello sguattero, ed eventualmente anche il suo scarpone
– aggiungere fette di pane

La società segreta «Uno per tutti, tutti per uno», di cui Giannino è membro e leader, che agisce in gran segretezza all’interno del collegio-prigione, decide di sabotare la minestra di magro, inserendo granellini di anilina, un composto organico utilizzato nella fabbricazione di coloranti, nei piatti delle giornate precedenti; inoltre, sempre la Società segreta riesce a sabotare con il petrolio i sacchi di riso, stivati in dispensa, in modo da porre fine alla somministrazione di minestra di riso per interi periodi. La Direzione del Pierpaoli, però, corre ai ripari acquistando, in sostituzione del riso non più utilizzabile, ben trenta quintali di patate.

Nei piatti dei convittori, comunque, a sorpresa, giunge l’amatissima pappa col pomodoro, per la qual cosa:
la signora Geltrude girava attorno alla tavola con gli occhi iniettati di sangue che pareva una belva…

Espulso dal collegio, Giannino torna a casa, e siccome è febbraio, e il babbo è assente, la mamma dice a Caterina di preparare i cenci di carnevale, che gusteranno in salotto, caldi caldi e sgranocchianti, accompagnandoli con un bicchierino di rosolio, mentre Giannino incanta i presenti con i suoi buoni propositi.

Qualche giorno dopo, Giannino va a far visita al suo amico di collegio Gigino Balestra, o meglio, alla pasticceria del babbo di Gigino, la rinomata pasticceria Balestra, per constatare che, nella vita, le apparenze ingannano:
Stamani mi sono purgato. Non ho mai potuto capire il perché i pasticcini che sono tanto buoni debbano far male e i purganti che sono tanto cattivi debbano far bene.

E questa ci sembra una buona conclusione.

Riscritture pop:

Ricordiamo, per l’enorme successo di pubblico, lo sceneggiato televisivo del 1964, con la regia di Lina Wertmüller, le musiche di Nino Rota, e una giovanissima Rita Pavone, nel ruolo di Gian Burrasca.

Link relativi allo sceneggiato del 1964:

https://www.youtube.com/watch?v=MTN8L3t5fkw (episodio 1)

https://www.youtube.com/watch?v=kgC2D-bvUKE&list=RD1vy7xsOVlxc&index=5

(Viva la pappa col pomodoro)

https://www.youtube.com/watch?v=ksF_QDVCL0M (la rivolta …a tavola)

Link per la versione a fumetto:

https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2017/10/il-giornalino-di-gianburrasca.html

https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2017/12/il-giornalino-di-gianburrasca-in.html

https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2017/12/il-giornalino-di-gianburrasca-in_10.html

https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2017/12/il-giornalino-di-gianburrasca-in_17.html

Link della ricetta della pappa col pomodoro:

https://ricette.giallozafferano.it/Pappa-col-pomodoro.html

 

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