“A LETTO CON SARTRE”, di Samuel Benchetrit Francia, 2021

di Francesco Monteleone

Non è un film comico ma diverte ininterrottamente, non è una crime story ma è pieno di azioni sanguinolente, non è un film sull’adolescenza eppure i più considerati sono proprio loro, gli adolescenti. Soprattutto “A letto con Sartre” è un’opera che i registi e sceneggiatori italiani non saranno mai capaci di fare, perché da noi i personaggi cinematografici che credono nella poesia (o molto peggio nella filosofia) sono paragonati ai paralitici senza stampelle.

Gli alti gerarchi della critica hanno scritto positivamente sull’ultimo lavoro di Samuel Benchetrit, sollecitando il meritato successo di pubblico, e noi ci accodiamo al corteo. La sorprendente idea che campeggia in ogni sequenza di questa piacevolissima visione è un bene di prima necessità, cioè l’amore: sarete spettatori di un tenero, raffinato e travolgente film sull’amore. E il più importante modello d’amore, il più puro e accessibile per chi ancora legge libri, il regista lo ha preso dall’esistenzialismo francese. Scelta saggia e indefettibile; siamo tutti pallidi eredi di Sartre e di Simone De Beauvoir, la più famosa femminista del Novecento, sepolti insieme per l’eternità anche se marito e moglie non furono mai; due spiriti liberi, due miti che hanno illuminato l’amore con la loro continua, scandalosa, provocatoria e mai nascosta infedeltà sessuale.

E poi ci sono i famelici amori che si sviluppano in aree sociali non protette (come la location portuale scelta dal regista) dove malavitosi uomini d’arme incontrano donne del popolo (commesse, parrucchiere) che possiedono il lume della ragione e le scelgono come guide e mezzo di salvezza.

Questa commedia sentimentale, valorizzata da un cast di grande grande merito ironico (François Damiens, Ramzy Bedia, Vanessa Paradis, Gustave Kervern, Joey Starr, Valeria Tedeschi ecc.) ha una iperventilata dimensione narrativa: 1) non genera pericolose emulazioni come fanno le stupide produzioni tipo “Gomorra”. 2) alleggerisce la timidezza ai disgraziati con nascita sfortunata che hanno ricevuto in dote dalla vita poche parole per esprimersi.

“A letto con Sarte” è una emorragia poetica e filosofica, una discreta scorta di beni culturali, un pasto ghiotto per chi ama imparare dal cinema senza annoiarsi.  E fissate nella mente il sublime motto di Simone De Beauvoir che ricompone ogni dettaglio della storia: “Donna non si nasce, si diventa”.

Visto allo Splendor di Bari il 2 febbraio 2023.

 

 

 

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